HomeNotizieCRONACACarcere di Isernia a rischio chiusura, il Sappe: “Voci infondate”

Carcere di Isernia a rischio chiusura, il Sappe: “Voci infondate”

Il sindacato contesta l’allarme lanciato dal segretario del Spp Aldo Di Giacomo: “Sono altre le cose che andrebbero messe in evidenza, non le chiacchiere incontrollate, senza fonte e prove”


ISERNIA. Quale futuro per il carcere di Isernia? E’ scontro tra sindacati sulla sopravvivenza del penitenziario di Ponte San Leonardo. Ieri l’allarme lanciato dal segretario del Spp Aldo Di Giacomo, contestato e smentito dal Sappe, secondo cui si tratterebbe di ‘voci infondate’. “A me non risulta – ha sottolineato Donato Capece, segretario regionale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria -. Ho chiesto al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e nessuno sa nulla. Qual è la qualificata fonte, dunque, di chi ha diffuso questa notizia? Quelle diffuse sono voci incontrollate che altro non fanno che preoccupare poliziotti, detenuti e rispettive famiglie. Sono altre – aggiunge – le cose che andrebbero messe in evidenza, non le chiacchiere, ripeto, incontrollate, senza fonte e prove”.

Capece quindi denuncia: “Contiamo ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria. Ogni 9 giorni un detenuto si uccide in cella mentre ogni 24 ore ci sono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria. Aggressioni risse, rivolte e incendi sono all’ordine del giorno e i dati sulle presenze in carcere ci dicono che il numero delle presenze di detenuti in carcere è in sensibile aumento. Come si può dunque sostenere che è terminata l’emergenza nelle carceri italiane?”.

“Da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto – spiega – sono decuplicati eventi gli eventi critici in carcere. Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che sia aumentano il numero degli eventi critici nelle carceri da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto”, conclude. “Nell’anno 2016 ci sono infatti stati 39 suicidi di detenuti, 1.011 tentati suicidi, 8.586 atti di autolesionismo, 6.552 colluttazioni e 949 ferimenti. E nelle carceri regionali del Molise 42 sono stati gli atti di autolesionismo commessi da detenuti, 2 i tentati suicidi sventati dalla Polizia Penitenziaria, 14 le colluttazioni e 18 i ferimenti tra le sbarre. Questo deve sapere l’opinione pubblica, per comprendere quel che fanno le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria. Non le chiacchiere incontrollate”.

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