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Disastro di fuoco al Parco dell’Olivo, Sorbo e Pesino: pesanti responsabilità della politica

Venafro/ Roghi senza sosta in zona ‘Le Noci’, ormai da 14 giorni. Il sindaco e il presidente dell’ente: Molise privo di strumenti anti incendio. Fiamme anche a Pesche, interviene un canadair


VENAFRO. Ancora una giornata drammatica sul fronte degli incendi a Venafro. Dopo l’inferno di ieri, che aveva interessato in particolare la zona tra Vallecupa e Ceppagna, sono ancora due i fronti sui quali i vigili del fuoco, al lavoro senza sosta, sono maggiormente impegnati. L’incendio in questione era stato domato, ma complice il vento e il caldo di oggi la zona ha ripreso a bruciare, con enorme difficoltà per le operazioni di spegnimento vista l’assenza di mezzi aerei.

Fiamme, tuttavia, anche in zona ‘Le Noci’, dove una vasta area è interessata da roghi da ormai oltre dodici giorni – quasi certamente opera di piromani senza scrupoli – che hanno lambito anche le case dell’abitato di Conca Casale. Centinaia gli ettari di bosco, pineta e uliveti andati in fumo, con gravissimi danni per il patrimonio ambientale locale e per l’agricoltura. A rendere ancor più ardue le operazioni, la presenza di numerosi ordigni bellici nel sottosuolo: un campo minato, insomma, per i caschi rossi, i Forestali e i volontari impegnati in questi giorni.

Su quanto accaduto si registra la dura presa di posizione del sindaco di Venafro, Antonio Sorbo, e di Emilio Pesino, presidente dell’ente Parco dell’Olivo: “Sono almeno 14 giorni  – scrivono -che le fiamme stanno divorando un’importante e vasta area tra Molise e Lazio. Un incendio ripresosi con effetti devastanti nella giornata di ieri, si è esteso su Monte Corno propagandosi verso il Parco regionale dell’Olivo. La grave e prolungata siccità hanno creato condizioni estremamente favorevoli alla propagazione delle fiamme, ma per il disastro di Venafro, come per altri avvenuti in altre zone d’Italia, non può essere considerata questa la sola causa”.

“Fermi restando l’abnegazione e l’impegno encomiabile dei vigili del fuoco – continuano Sorbo e Pesino – che ringraziamo, la ferrea dedizione della delegazione dei vigili del fuoco in congedo, che ha contratto una specifica convenzione per l’antincendio con il Parco e ha un rapporto di stretta collaborazione con il Comune, sono innegabili gli effetti che la soppressione del Corpo Forestale dello Stato ha generato. Distratto spesso da altri compiti di ordine pubblico, ridotto nell’organico, al Gruppo Forestale dei carabinieri è stata tolta la competenza della gestione degli incendi boschivi, sopprimendo così un’esperienza preziosa accumulata negli anni. A ciò si aggiunga lo smantellamento della flotta elicotteristica del Corpo Forestale dello Stato, che è stata suddivisa tra vigili del fuoco e carabinieri, perdendo molto della sua vocazione originaria, con molti elicotteri tutt’ora fermi”.

“Si consideri l’estrema difficoltà della bonifica dell’incendio sviluppatosi ben due settimane fa sui monti sovrastanti Venafro e Conca Casale, a causa dell’orografia impervia del territorio, che avrebbe dovuto per questo motivo avvalersi di elicotteri. In realtà – sottolineano – due sono giunti dalla Regione Lazio e hanno operato finché l’incendio ha interessato anche il versante di quella regione. Nessun elicottero, invece, dalla Regione Molise, che non ha contratto alcun tipo di convenzione per il servizio elicotteristico antincendio, attivo fino a pochi anni addietro. E’ venuto a mancare uno strumento fondamentale per lo spegnimento degli incendi, che si è avvalso saltuariamente e quindi inutilmente della flotta aerea antincendio, mai presente con continuità, per l’esiguo numero della flotta nazionale e per la concomitanza di altre emergenze. E’ questa l’ennesima carenza nelle politiche di tutela del territorio da parte della Regione Molise, che non riesce neanche a finanziare il Parco regionale, unico istituito nella nostra regione. Tuttavia, pur nell’emergenza attuale, non va sottaciuto quanto fatto recentemente dall’Ente Parco e dal Comune di Venafro, in tema di prevenzione. Il distaccamento dei vigili del fuoco di Venafro, fortemente voluto dall’Amministrazione comunale, le numerose sanzioni elevate dal Gruppo Forestale dei carabinieri per la manutenzione degli oliveti in esecuzione del nuovo Regolamento approvato dall’attuale amministrazione e il Premio istituito dal Parco per i migliori 15 oliveti dell’area, ne sono un esempio. Di fronte a questo disastro immane – concludono Sorbo e Pesino – che ha mandato in fumo secoli di storia e uno dei siti rurali storici più belli e importanti d’Italia, chiediamo alla Regione di mettere in campo immediatamente politiche e risorse per tutelare ulteriormente l’area olivetata di Venafro, che rappresenta un patrimonio di inestimabile valore per l’intero Molise”.

Da segnalare anche un grosso incendio nella pineta sita tra i comuni di Pesche e Miranda, nel pomeriggio. L’incendio è stato spento anche grazie all’intervento di un canadair – che ha tuttavia effettuato pochi lanci, essendo stato poi richiamato per un’altra emergenza – e ora sono in corso le operazioni bonifica.

 

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