La biblioteca ideale a cura di Karl Sanpedro – ‘Avere o Essere?’

La recensione della settimana: il libro di Erich Fromm imprescindibile per capire la società contemporanea


Il libro consigliato questa settimana è “Avere o essere?” di Erich Fromm. Lo psicoanalista, sociologo e filosofo tedesco pubblicò questo saggio nel 1976. Si tratta di un libro imprescindibile per quanti vogliano iniziare a leggere e capire la società contemporanea.

L’egoismo e l’avidità sono sempre state presenti nel cuore umano? Quando l’uomo ha iniziato a tradire la sua natura profonda? E per quale ideale l’ha barattata? Esiste una via per uscire da questa impasse economico-ecologica? Avere o Essere? A tutte queste domande Fromm cerca di fornire una risposta con pazienza analitica e semplicità espositiva stilando un elenco delle caratteristiche che deve riscoprire l’Uomo se vuole continuare a vivere nel rispetto di sé stesso e della Terra. Queste due modalità di vita sono state individuate da Fromm e successivamente sono state riprese dalla Psicologia Analogica come punti fondamentali nella formazione della personalità umana, con la scoperta che questo aspetto evolutivo si forma fin dai primi mesi di vita e ci accompagna per la tutta la vita con forti influenze sul comportamento.

La modalità dell’Avere, secondo Fromm, è più indicata alle società consumistiche, dove il possesso è una condizione essenziale. Il presente è il prolungamento dei ricordi posseduti. La modalità dell’Essere, più emotiva, è rivolta all’osservazione delle cose, il tempo futuro riveste una maggiore importanza che il passato. “… Dicendo essere o avere, non mi riferisco a certe qualità a sé stanti di un soggetto… Mi riferisco, al contrario, a due fondamentali modalità di esistenza, a due diverse maniere di atteggiarsi nei propri confronti e in quelli del mondo, a due diversi tipi di struttura caratteriale, la rispettiva preminenza dei quali determina la qualità dei pensieri, sentimenti e azioni di una persona”.

Sintetizzando l’esempio portato da Fromm: Un “Avere” deve possedere un fiore, lo coglie, lo fa suo. Un “Essere” ne contempla la bellezza, godendo di questo, percependolo per immaginare altri orizzonti. Un atteggiamento che riportato nelle relazioni umane crea enormi differenze nel comportamento. Qual è quindi la modalità a cui bisogna tendere? Ciascuno potrebbe filosofeggiare sull’argomento, ma si può scegliere di vivere secondo una delle due modalità, imponendosi volontariamente un controllo? Assolutamente No.

Nei primi giorni di vita iniziamo a percepire il mondo che ci circonda. Il neonato deve interagire per soddisfare le sue esigenze primarie: mangiare, dormire, farsi coccolare. E’ in questa primissima fase della vita che formiamo la nostra “modalità”. Essere o Avere non dipende da una scelta logica, ponderata, di filosofia. Il bambino ha delle esigenze e secondo quanto riesce ad ottenere, si forma nel tendere al Desiderio o al Possesso. Il profondo significato di Essere o Avere.

Secondo Fromm, tutti, in varia misura, apparteniamo ad una delle due distonie. Il “disequilibrio” verso uno dei due versanti fa parte della nostra personalità. Il nostro equilibrio, la nostra capacità di relazionarci e fare delle scelte equilibrate, dipende da quanto amiamo desiderare o da quanto dobbiamo possedere.

Ed è la prevalenza della modalità esistenziale dell’avere che per Fromm ha “determinato la situazione dell’uomo contemporaneo, ridotto a ingranaggio della macchina burocratica, manipolato nei gusti, nelle opinioni, nei sentimenti dei governi, dall’industria, dai mass media, costretto a vivere in un ambiente degradato con lo spettro incombente del conflitto nucleare”. L’autore, rifacendosi a una lunghissima tradizione di pensiero che va dal Buddha a Tomaso d’Aquino, da Baruch, Spinoza a Marx, dal Talmud a Meister Eckhart, delinea quindi le caratteristiche di un’esistenza incentrata sulla modalità dell’essere, in quanto attività autenticamente produttiva e creativa, che offra all’individuo e alla società la possibilità di realizzare un nuovo e più’ autentico umanesimo.

Buona lettura.