HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLIA Isernia Lina Sastri porta in scena ‘La Lupa’

A Isernia Lina Sastri porta in scena ‘La Lupa’

Lo spettacolo è in programma mercoledì sera alle ore 21 sul palco dell’auditorium ‘Unità d’Italia’


ISERNIA. Nuovo appuntamento a Isernia con la stagione teatrale realizzata all’auditorium da Fondazione Molise Cultura, in collaborazione con il Mibact, la Regione Molise ed il Comune. Lina Sastri e la Compagnia Molière porteranno in scena mercoledì 22 febbraio alle ore 21, ‘La Lupa’, un classico di Giovanni Verga, per la regia di Guglielmo Ferro, ricco degli arrangiamenti musicali di Franco Battiato.

A più di un secolo dalla Sicilia di Verga, ancora oggi la Gnà Pina, ‘la Lupa’, è una figura struggente e feroce. Il suo fascino è esercitato senza pietà su tutti coloro che le stanno vicino, come un maleficio che porta sofferenza, dipendenza e morte. Il linguaggio poetico che utilizza per sedurre Nanni, fatto di canto e giochi di parole, o quello crudo, violento, subdolo per sottomettere la figlia, hanno il ritmo adamantino di un sortilegio verbale. La messinscena si gioca tutta su un’alternanza di luce e ombra, di sole e luna. Tutti i personaggi sono buttati a sbranarsi gli uni con gli altri in mezzo a una terra desertificata dove ‘la Lupa’ impone le sue traiettorie e il suo territorio di caccia.

“Da un punto di vista drammaturgico – scrivono Guglielmo Ferro e Micaela Miano la figura della Lupa, che era già una figura femminile di rottura nella produzione verghiana, risuona oggi di grande attualità come ogni personaggio archetipo della letteratura. Gnà Pina ha un fascino e una forza che emergono con grande facilità dal testo, consentendo un lavoro di riscrittura stimolante e creativo. È lei oggi, fuori dalla Sicilia di Verga, una figura distruggente, che non ha nessuna attenuante né psicologica né storico-sociale. La Lupa è radicalmente feroce. Il suo fascino è esercitato su tutti coloro che le stanno vicino senza pietà, come un maleficio che porta sofferenza, dipendenza e morte. Il linguaggio poetico, fatto di canto e giochi di parole, che Gnà Pina utilizza per sedurre Nanni o quello crudo, violento, subdolo per sottomettere la figlia hanno in questa versione il ritmo adamantino di un sortilegio verbale”.

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