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A Isernia la scuola aiuta i più piccoli a comprendere il rispetto dei beni pubblici

Dopo l’episodio di vandalismo ai danni della Fontana Fraterna, il giornalista Giovanni Petta ha incontrato gli alunni della Primaria della San Giovanni Bosco


ISERNIA. Dopo l’articolo di IsNews (‘Pennarelli, fontane e fraternità’) che chiedeva un confronto serrato sulle cause dello sfregio fatto alla Fontana Fraterna, il nostro giornalista, Giovanni Petta, è stato invitato a parlare, di quanto accaduto e di quanto aveva scritto, dalle classi VA e VB della scuola primaria della San Giovanni Bosco.

Le insegnanti Maria Cristina Martinelli, Rita Di Florio e Maria Carfagna hanno voluto portare all’attenzione dei loro studenti l’accaduto e le diverse opinioni che sono state espresse nei giorni seguenti. I ragazzi si sono confrontati in classe leggendo gli articoli pubblicati sull’argomento, hanno discusso con i loro insegnanti e, a casa, con i genitori e poi hanno incontrato il giornalista di IsNews in due ore fitte fitte di dialogo sui temi del rispetto della cosa pubblica e dell’amore per il proprio territorio.

I giovani intellettuali hanno mostrato una disponibilità sorprendente nel prendere in considerazione i vari punti di vista e a Petta hanno chiesto, soprattutto, di esprimere con chiarezza il perché del suo tirare in ballo gli adulti in un episodio che vedeva protagonisti i ragazzi. Si è parlato, dunque, di quanto la Bellezza possa educare al Bene, dell’importanza della sincerità con se stessi, di quanto il punire possa essere meno efficace del comprendere, del valore fondamentale dei beni pubblici e del loro rispetto, dello scrivere, del giornalismo, del rispetto dell’opinione degli altri e di tante altre cose.

La Scuola, dunque, risponde e, come spesso accade, sono gli insegnanti a farsi carico di riportare a un livello di decenza quella Partecipazione che Gaber – e non solo lui – metteva alla base della Libertà e della Democrazia. Rispondono i giovani, mostrandosi attenti e interessati al loro territorio e alla convivenza civile, alla bellezza dello stare insieme. E dimostrando, ancora una volta, che sono loro la parte più bella e costruttiva della società contemporanea.

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