HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLIStreet art e sociale, ultimato il murales di Alaniz contro il femmincidio

Street art e sociale, ultimato il murales di Alaniz contro il femmincidio

La città di Isernia ha ufficialmente la prima opera del genere, con un soggetto ricco di significato: campeggia sul lato dell’Auditorium il volto di una donna dominicana vittima della dittatura di Trujillo. Il commento del consigliere comunale Moscato, degli organizzatori e dell’artista


ISERNIA. È approdata ufficialmente a Isernia la street art. E’ stato ultimato, quest’oggi, il murales dell’artista argentino di fama internazionale Alaniz, che ha una forte valenza sociale. Sulla facciata laterale dell’Auditorium ‘Unità d’Italia’ è ora rappresentato il volto di Minerva Mirabal, una delle tre sorelle dominicane assassinate a bastonate il 25 novembre 1960 per essersi ribellate al regime dittatoriale di Rafael Leonidas Trujillo e diventate quindi simbolo della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ai lati del viso due farfalle e anche in questo caso la scelta non è casuale: all’interno del movimento politico dissidente le sorelle utilizzavano il nome in codice di ‘mariposas’, che significa ‘farfalla’.

Insomma, un’opera ricca di suggestione, dedicata alla memoria dell’isernina Stefania Cancelliere, uccisa dal suo ex compagno nel 2012.

Isernia, dunque, celebra il 25 novembre con il battesimo della street art, su iniziativa dell’amministrazione comunale, in collaborazione con Memorie Urbane e dMake. “È una giornata storica – spiega il consigliere municipale pentro Nicola Moscato – Siamo riusciti, attraverso la collaborazione con diverse associazioni, a realizzare quest’opera che segnerà la storia di Isernia. È solo l’inizio di un percorso artistico intrapreso dall’amministrazione. A tal proposito, sento di ringraziare con tutto il cuore Memorie Urbane, dMake e l’artista Alaniz oltre a tutti gli operatori che in queste settimane si sono spesi per questo evento“.

Tra gli ideatori della manifestazione Ferm-ARTI, dMAke, lo studio di architettura e design di Roma, attraverso la referente molisana Rosamaria Faralli che, sottolinea, “come si possano comunicare temi importanti con la collettività attraverso l’arte, perché gli artisti sono capaci di recepire e soprattutto comunicare attraverso un canale privilegiato con l’anima dell’osservatore: riescono a svegliare le coscienze”. L’organizzazione del murale è stata affidata a Memorie Urbane, l’associazione di Gaeta che da sei anni porta avanti il progetto ‘Stop Violence Against Women’. Attraverso il suo responsabile, Davide Rossillo, è stato possibile coinvolgere Alaniz: “Siamo felici di essere qui – commenta Rossillo – grazie al lavoro di dMake e al consigliere Moscato che si sono adoperati molto affinché Isernia partecipasse all’evento insieme a altre cinque città (Pontinia, Terracina, Minturno, Fondi e Isernia). Abbiamo registrato molto entusiasmo intorno a questo evento visto che Alaniz è venuto dal Messico in Italia per dieci giorni. Ci piacerebbe che questo sia il primo passo e che Isernia possa aderire al progetto più ampio di ‘museo a cielo aperto’ di Memorie Urbane”. Per Alaniz, il risultato del lavoro è stato positivo e lascia una testimonianza importante alla città: “È La mia prima in Molise e ho trovato una splendida accoglienza. È stata un’esperienza bellissima e spero di tornare a presto a Isernia”.

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