HomeMEDIA E TECNOLOGIALa distrazione digitale: come le nuove tecnologie influenzano le relazioni sociali

La distrazione digitale: come le nuove tecnologie influenzano le relazioni sociali

L’analisi dell’I-Forensics Team


ISERNIA. Scrivere di sicurezza informatica non significa solo trattare temi strettamente tecnici e di esclusiva appartenenza al multiforme ‘mondo’ dei virus e degli hacker. L’Information Security ha anche il compito di analizzare in che modo l’avvento e l’utilizzo delle nuove tecnologie info-telematiche abbia influito negativamente sulle abitudini e sui comportamenti umani e sociali. La sicurezza informatica ha, quindi, tra i suoi obiettivi, quello di contrastare l’abuso dei dispositivi digitali, istruendo le persone ad utilizzare consapevolmente le potenzialità di tali strumenti. Per questo motivo abbiamo deciso di trattare un tema diverso, tutt’altro che tecnico; un fenomeno, sempre più diffuso, che trova origine proprio nel massiccio utilizzo di internet e di smartphone: stiamo parlando della ‘distrazione’.

Al giorno d’oggi, internet offre numerose opportunità: è possibile cercare informazioni di qualsiasi tipo, comunicare in modo veloce ed in tempo reale, fare nuove conoscenze, acquistare beni da ogni parte del mondo e tante altre cose che, prima, erano difficili, se non impossibili, da fare. Con la Rete c’è chi si diverte, chi ci studia e chi, addirittura, ci lavora. Inoltre, la diffusione di dispositivi capaci di utilizzare internet in mobilità lo ha reso praticamente indispensabile per ognuno di noi. Non passa momento senza che inviamo una e-mail, visitiamo un profilo di Facebook o comunichiamo con i nostri amici su WhatsApp. Abbiamo a nostra disposizione canali e piattaforme comunicative sempre più numerose e articolate nei loro servizi; strumenti che richiedono sempre più tempo e attenzione per poter essere utilizzate. In altre parole, tutta questa tecnologia ha il potere di assorbire gran parte del nostro tempo e delle nostre energie. Gli esperti parlano già di un effetto ‘FOMO’ (acronimo di ‘Fear of missing out’), per indicare la paura che hanno le persone di perdersi qualcosa di importante quando non sono collegati ad Internet e, in modo particolare, a social network come Facebook o a programmi di messaggistica istantanea, come WhatsApp. Ognuno di noi attende perennemente notifiche o messaggi e tiene così tanto alla sua reputazione digitale che è letteralmente terrorizzato che qualcuno possa scrivere qualcosa di offensivo quando non è connesso.

I servizi offerti dalla Rete sono stati progettati per trattenerci e fidelizzarci il più possibile e questo, in alcuni casi, può generare una vera e propria patologia comportamentale, conosciuta, negli ambienti medici, come ‘Internet Addiction Disorder’ (o ‘I.A.D.’): una vera e propria dipendenza caratterizzata da improvvisi e violenti sbalzi d’umore, isolamento sociale, distacco dalla realtà e incapacità di concentrarsi anche nelle attività più elementari. Web, Social media, smartphone e tablet hanno creato davvero una ‘cultura della distrazione’, in cui le persone sono sempre più ‘scollegate’ tra loro e da tutto ciò che gli accade intorno; sempre più incapaci di impegnarsi in un pensiero di lungo periodo. Questo tipo di distrazione si manifesta praticamente dovunque: a scuola; durante l’orario di lavoro; in strada, mentre stiamo guidando, diventando, come in quest’ultimo caso, anche rischiosa per la nostra incolumità personale.

Siamo distratti dalle nuove tecnologie anche quando svolgiamo un’attività sportiva o ricreativa: in palestra si corre chattando su WhatsApp; la stessa cosa avviene guardando un film al cinema, o a teatro, o mangiando una pizza con gli amici e, probabilmente, anche quando siamo in intimità col partner. Dobbiamo assolutamente ‘disintossicarci’ e per farlo dobbiamo ‘dominare’ la tecnologia che ci circonda. Dobbiamo imparare a organizzare e gestire meglio il nostro tempo e le nostre relazioni sociali, dedicandovi la giusta attenzione. Iniziamo, quindi, col disattivare ogni tipo di notifica e pian piano riconquisteremo la nostra ‘autonomia’ e, di conseguenza, la nostra concentrazione. Solo in questo modo eviteremo che la tecnologia possa annullare ogni nostra sensazione, ogni nostra emozione, ogni nostro bel ricordo.

                                                                                          I-Forensics Team

 

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