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Regionali, Pdl ancora ko. Esclusi anche Comunisti Italiani e Colella

Il tribunale di Campobasso
Il tribunale di Campobasso

ISERNIA. Il Pdl di Isernia è fuori dalla competizione elettorale. Lo ha deciso, intorno alle 18 di oggi, la commissione elettorale centrale presso la Corte d’Appello di Campobasso, bocciando il ricorso portato avanti dal professor Vincenzo Umberto Colalillo. Il noto legale del Foro pentro, su espressa delega del senatore Ulisse Di Giacomo, coordinatore regionale del partito azzurro, è già al lavoro per un nuovo ricorso, stavolta dinanzi al Tribunale amministrativo del Molise, che dovrà essere notificato entro tre giorni, dunque tra sabato e lunedì. Da quel momento, il Tar si pronuncerà, presumibilmente, nell’arco di 48 ore. Se dovesse esserci un nuovo stop, c’è ancora una carta da giocare: il Consiglio di Stato, che metterebbe la parola fine, presumbilmente, entro sabato prossimo, 9 febbraio. I giudici di Campobasso non hanno ritenuto sanati i vizi inerenti alla mancanza di timbri per Lucio De Bernardo e Antonio Scampamorte, cui va aggiunta la situazione ancor più difficile di Angela Crolla, a causa dell’assenza dell’autentica sull’accettazione della candidatura. Confermata l’esclusione anche per ‘Lavoro, sport e sociale’ per Colella presidente e Comunisti Italiani. Il collegio giudicante ha ritenuto non sanati i problemi inerenti alla data di autentica di alcune firme (per la lista Colella)e quelli relativi alla mancanza del numero di sottoscrizioni necessarie a seguito della cancellazione di talune firme considerate irregolari. Se per il Pdci il ricorso alla giustizia amministrativa è certo, più attendisti invece sono apparsi dall’entourage dell’imprenditore delle acque minerali, che deciderà nelle prossime ore da farsi. Unico a gioire, ieri, il candidato di ‘Rialzati Molise’ Gino Di Silvestro. Inizialmente ‘fermato’ da una condanna penale a tre mesi, risalente al ’92 per abuso d’ufficio – situazione in contrasto con il dettato del Decreto legislativo 235/2012 (Testo unico delle  disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire  cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di  condanna per delitti non colposi) – il consigliere provinciale ha esibito una sentenza di riabilitazione, che lo mette al riparo dalla condizione di incandidabilità. Per lui, dunque, la corsa per Palazzo Moffa continua.

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