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Giunta a sette, spunta l’assessore esterno al Bilancio

Luigi Brasiello
Luigi Brasiello

ISERNIA.  Potrebbero esserci sorprese, nella composizione della Giunta comunale di Isernia. Il sindaco Luigi Brasiello, come anticipato a ‘Isernianews’, starebbe lavorando su una Giunta a sette. Per la quale terrà conto dei criteri dei primi eletti, ma, come sempre detto, anche delle competenze. Proprio per questo, il primo cittadino si sarebbe accorto di avere una lacuna non da poco, nella sua squadra: nessuno tra gli assessori in pectore è un esperto di bilancio. E la situazione economico-finanziaria del Comune di Isernia – tra sforamento del Patto di stabilità 2011 e contenzioso ancora aperto, dinanzi al Tar, per quello 2010 – non permette passi falsi. Ragion per cui Brasiello, contrariamente alle previsioni, starebbe pensando a un assessore esterno al Bilancio. Un tecnico, capace di risanare i conti di Palazzo San Francesco con cognizione di causa. L’ipotesi, stando alle indiscrezioni, non piacerebbe troppo alla maggioranza. Il centrosinistra in salsa fortemente democristiana che ha permesso a Brasiello di evitare il ballottaggio per solo 74 voti rivendica visibilità in ogni sua componente. Da Sel a Uniti per Isernia, dall’Udeur al Polo di Centro. Ma andiamo con ordine. Il possibile designato dell’investitura, stando ai rumors, poteva essere il dottor Salvatore Vitucci, ex presidente dell’Ordine dei commercialisti di Isernia. Ma il professionista, in quanto non politico,  non sarebbe facilmente digeribile dai più per una questione squisitamente politica (il caso dell’ex sindaco Ugo De Vivo ha fatto scuola, nel centrosinistra), ferme restando le indiscutibili esperienza e capacità. Ammesso che fosse disponibile, anche per un incarico a tempo, Vitucci dovrebbe giustamente percepire un’indennità assessorile. Ma, con una giunta a sette, Brasiello ha garantito che non sarebbero aumentati i costi della politica, rispetto all’ultimo esecutivo in carica, quello di Melogli, che di assessori però ne contava cinque. Dunque, la domanda (retorica) sorge spontanea: quali assessori di espressione politica accetterebbero la riduzione del proprio compenso per favorire l’ingresso in Giunta di un esterno, che non ha portato voti alla causa? Inoltre, come la prenderebbe Alfredo D’Ambrosio di Iniziativa Democratica, unica lista a restare fuori dall’assise nonostante il contributo fondamentale fornito a Brasiello? Se proprio tra gli esterni bisogna pescare, perché non lui?  Non solo: se davvero un assessore tecnico – Vitucci o no – sarà parte dell’esecutivo a sette, chi tra i primi eletti dovrebbe cedere il passo? La squadra, a quanto pare, è praticamente fatta, anche se lunedì è prevista un’altra riunione per limare le ultime ‘imperfezioni’. Due posti per ‘Isernia di tutti’, con Roberto Di Baggio e Maria Teresa D’Achille; due per il Pd, con Luciano Sposato e Marco Amendola; uno per l’Udeur, con Cosmo Galasso; uno, infine, per Sel, con Bice Antonelli. In tal caso, tra i primi non eletti, tramite surroga, entrerebbero in Consiglio comunale Fabia Onorato e Antonia Patriarca per la lista civica del sindaco; Edmondo Angelaccio (probabile capogruppo, essendo l’unico con esperienza amministrativa alle spalle) e Sergio Sardelli per i Democratici; Remo Castiello per l’Udeur; Giuseppe Iglieri per Sel. Fuori dall’esecutivo, in tal caso, rimarrebbero solo Polo di Centro e Uniti per Isernia. Ma quest’ultima lista vedrebbe Franco Capone in pole position per la presidenza del Consiglio comunale, figura esperta e capace  di dialogare anche con l’opposizione. Circostanza, questa, che avrebbe come effetto quello di lasciare ancora una volta fuori dall’assise Giuseppe Laurelli: qualora Capone fosse eletto presidente del Consiglio, per il preside non sussisterebbe obbligo di dimissioni. E i centristi di Mimmo Izzi? Per loro si profila un nuovo ‘caso Cotugno’: perché il primo eletto Domenico Di Baggio – che lascerebbe spazio all’eventuale assessore tecnico – entrerebbe in Giunta in un secondo momento, a lavori già iniziati. Salvo ripensamenti tutt’altro che scontati, visti i tempi di crisi. I cittadini fanno i salti mortali e Brasiello moltiplica gli assessori: un assioma che rischierebbe di complicare non poco la vita, al neo sindaco. Ma davvero gli ex Udc si accontenteranno, decisivi come ritengono di essere stati (come tutti, del resto) per la vittoria al primo turno? Lo scoglio è tutt’altro che facile da superare. Il sindaco, però, dovrà quantomeno cercare di abbordarlo. Rinunciando al braccio di ferro con gli alleati e accantonando gli assessori esterni, per esempio. Oppure, tramite un’ottava poltrona, chissà…

Caravaggio

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