Bilancio 2013, la Consulta boccia la legge

Frattura: tutte le violazioni commesse determinano il sovradimensionamento della spesa rispetto alle risorse effettivamente disponibili. Un’altra stella al merito della capacità amministrativa di chi ci ha preceduti

 

CAMPOBASSO. “A distanza di sei mesi dalla prima bocciatura per il consuntivo 2011, arriva adesso un nuovo stop della Corte costituzionale nei confronti dell’amministrazione regionale targata ‘Iorio’. E’ il commento del presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, alle sentenze n.264 e n.266, emesse dalla Corte costituzionale, relative rispettivamente  alle leggi regionali 25/2012 e 5/2013. “Ci risiamo – afferma Frattura – ora è il turno del bilancio di previsione 2013. Dichiarata l’illegittimità costituzionale di ben 7 articoli sui complessivi 19 della legge finanziaria regionale 5/2013. Ancora una volta ci troviamo a scontare e fronteggiare, noi, la leggerezza amministrativa e la sconsiderata, più che creativa, gestione finanziaria praticata da chi per dodici anni ci ha governati nella convinzione che rispettare le regole fosse un vezzo di cui poter fare anche a meno. Tanto che importa? Saranno altri a rimediare a danni irreparabili. Un’altra stella al merito della loro capacità amministrativa. Nella nuova sentenza della Consulta viene decretata la mancanza di equilibrio nel bilancio dell’esercizio 2013, poiché tutte le violazioni commesse determinano il sovradimensionamento della spesa rispetto alle risorse effettivamente disponibili. Mai verificata, ci dicono i giudici, la disponibilità delle risorse, nonostante che la norma imponga l’obbligo di copertura. Nemmeno la logica dell’economia domestica più elementare. Il nostro saggio legislatore molisano – questo l’affondo di Frattura a Iorio – non si è mai preoccupato di rispettare quel precetto in base al quale è suo obbligo, suo dovere, la continua ricerca di un armonico e simmetrico bilanciamento tra risorse disponibili e spese necessarie per il perseguimento delle finalità pubbliche. No, da noi la logica dei nostri ex amministratori ha risposto solo ai principi della discrezionalità e della presunzione dell’avanzo. Presunzione che ci ridicolizza ancora di più agli occhi dei giudici costituzionali. In sentenza oggi la Corte richiama la bocciatura emessa sei mesi fa, ricordando a tutti noi l’irregolare contabilizzazione dei residui attivi. Abbiamo fatto affidamento sui famosi 1,2 miliardi di euro, tutti ancora da rintracciare. Altro che i famosi cinque giorni sufficienti per Michele Iorio, dall’alto della sua cattedra a distanza, a sistemare la faccenda. Questa è la realtà: noi stiamo amministrando, mentre corifei dell’ultima ora ci rinfacciano insipienza, incapacità e immobilismo. Mentre ci danno lezioni di buona amministrazione e correttezza etica nella gestione della cosa pubblica. Forse dovrebbero fare ammenda e imparare a tacere. Per inciso, alla bocciatura del bilancio 2013 – conclude il governatore – si aggiunge sempre oggi la dichiarazione di illegittimità di un’altra legge regionale dell’epoca Iorio, quella per il personale conducente per il trasporto di persone mediante servizi pubblici non di linea. Era riservata solo ai molisani, in spregio evidente al Trattato del funzionamento dell’Unione europea che vieta restrizioni e barriere protezionistiche. Sembra uno scherzo, purtroppo non lo è”.