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Comunali Campobasso: centrodestra nel caos

La coalizione è oggi di fronte a un bivio: o il rinnovamento o la morte. Ma forse sono in tanti ormai ad avere già staccato la spina

 

CAMPOBASSO. Non ci riescono gli addetti ai lavori a trovare il bandolo della matassa, potrebbero riuscirci i cittadini? Già abbastanza delusi da una politica sempre più lontana dal territorio e sempre più incapace di assecondarne bisogni ed esigenze? Il centrodestra, signore e signori, è davvero nel caos. A Campobasso il tempo inesorabilmente scorre, le tanto attese elezioni amministrative si avvicinano (fra poco più di un mese le liste dovrebbero essere già pronte) ma ancora non è chiaro che fine farà la coalizione che in questi 5 anni ha governato a Palazzo San Giorgio: voci, indiscrezioni, smentite, fughe di notizie vere o false, nomi che si rincoronno, ipotesi che si accavallano. Poche le certezze, tra queste l’autosospensione da Forza Italia del consigliere regionale Nicola Cavaliere. Una prima, grave conseguenza del caos, in termini elettorali e non solo, per un centrodestra già costretto da mesi a raccogliere i cocci delle ultime sconfitte e che fatica davvero a rinnovarsi. Combattuta invece quasi in solitaria la battaglia di Nicola Cefaratti, l’assessore dissidente che ha lottato invano per le primarie civiche e aperte e per rimettere in discussione una coalizione ormai spenta, privata della voglia di cambiamento dei giovani e troppo a lungo rinchiusa nel Palazzo. Le primarie, almeno come erano state concepite inizialmente, non si faranno. Ecco un’altra certezza. L’ultima, la più importante, riguarda la quasi matematica sconfitta della coalizione se questa (come pare) sarà ancora guidata dal sindaco uscente Gino Di Bartolomeo. Per due motivi: per l’acclarata impopolarità dell’attuale primo cittadino e per come si giungerà alla sua ricandidatura (imposta dall’alto, da vertici nazionali che hanno aggravato la situazione invece di risolverla, ignorando la realtà del territorio). Oltre alla fuga di notizie, si assisterà presto anche alla fuga (a questo punto inevitabile) di candidati, di uomini e di idee. Il centrodestra molisano (non solo cittadino) è oggi a un bivio: o il rinnovamento o la morte. Ma forse sono in tanti ormai ad avere già staccato la spina.

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