HomeSenza categoriaIl Tar sospende l’Egam, per Nagni “una vittoria di Pirro”

Il Tar sospende l’Egam, per Nagni “una vittoria di Pirro”

Per l’assessore regionale ai lavori pubblici la conseguenza del pronunciamento del Tribunale amministrativo è il possibile arrivo di pesanti sanzioni per i Comuni molisani. Per il centrodestra pronunciamento che salvaguarda l’acqua pubblica


CAMPOBASSO. Egam, tutto da rifare. La politica molisana si interroga sulle conseguenze della decisione del Tar Molise, che ha accolto il ricorso presentato da 15 Comuni del Molise, contro il provvedimento con il quale la Giunta regionale aveva disposto la costituzione dell’Ente di Governo dell’Ambito del Molise per i servizi idrici. E con esso l’adesione obbligatoria al nuovo organismo di tutte le amministrazioni della Regione.

“Atti che cancellano quanto era stato costruito in un anno di lavoro – ha commentato l’assessore regionale ai lavori pubblici Pierpaolo Nagni – anche se l’unico motivo di accoglimento del ricorso si basa sul conflitto di competenza tra Giunta e Consiglio regionale. Ovviamente rispettiamo la sentenza, anche se per noi esultare rispetto ad un dispositivo che blocca, temporaneamente, un processo normativo che guarda alla tutela delle risorse idriche, al risparmio ed al protagonismo diretto dei Comuni, nonché allo sviluppo e alla crescita del nostro territorio, non è poi troppo ragionevole”.

Due, aggiunge Nagni, che parla di ‘vittoria di Pirro’, le opzioni che a questo punto competono al Ministero: concedere ulteriore tempo per riavviare il processo, lasciando autonomia alle strutture regionali e di conseguenza ai Comuni. O individuare un soggetto terzo che in Molise gestirà attraverso un commissario il processo che conduce alla tariffa unica, obbligatoria per legge, espropriando di fatto i Comuni di una loro competenza.

“A latere – rimarca ancora l’assessore – permane la potestà dell’Autorità per l’Energia elettrica il Gas e il Sistema idrico di rimettere in moto una serie di automatismi amministrativi nei confronti dei Comuni (al momento fermi per l’avvio grazie al lavoro svolto dall’EGAM), tra cui delle sanzioni che potrebbero creare seri problemi di bilancio. Nello specifico, ad oggi, ogni Comune pagherebbe il 10% dell’incasso moltiplicato per gli anni di non adesione alla tariffa unica. Tanto per avere un’idea, Montenero di Bisaccia potrebbe incorrere in una sanzione di circa 700.000 euro, Roccavivara di 30.000, Campobasso di circa 5 milioni di euro. Tanto premesso, la Regione si è già attivata presso il Ministero e l’AEEGSI per chiedere di concordare il riavvio del percorso”. Anche con l’approvazione della legge, pronta ad essere discussa dal Consiglio.

Opposta la valutazione del centrodestra. “L’acqua molisana come bene comune è salva – hanno dichiarato i consiglieri Angela Fusco Perrella, Michele Iorio, Nicola Cavaliere e Giuseppe Sabusco – Il patrimonio più importante del nostro territorio resiste, per ora, ad ogni tentativo mascherato di privatizzazione e speculazione. Quello che si apre oggi è uno scenario evidentemente inaspettato per chi governa questa regione. Certi atteggiamenti non pagano, così come la superficialità nell’affrontare quelle stesse tematiche impugnate dal Tar e che noi stessi avevamo portato all’attenzione del Consiglio regionale con un’apposita mozione incentrata sulla questione dell’incompetenza della Giunta regionale: all’articolo 16, comma 2 del nostro Statuto, si stabilisce che spetta al Consiglio regionale deliberare, con legge istitutiva, l’istituzione e la soppressione di Enti e Aziende dipendenti della Regione”.

Intanto domani mattina, in una conferenza stampa convocata presso lo studio legale Ruta di Campobasso saranno illustrati i dettagli del pronunciamento del Tar e gli obiettivi futuri dei promotori del ricorso.

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