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Fondazione Molise cultura non aderisce al Fondo unico dello spettacolo

La decisione presa per la rigidità dei criteri di concessione dei contributi, e alla necessità di organizzare in un anno almeno 160 spettacoli. Il chiarimento del presidente Antonella Presutti


CAMPOBASSO. Il cda della Fondazione Molise Cultura ha deliberato di non aderire, per l’anno 21017, al Fondo unico dello spettacolo. Una decisione assunta sulla base di considerazioni di ordine logistico–organizzativo. E per fornire, ha rimarcato il presidente Antonella Presutti, un’attenzione più qualificata e qualificante al territorio.

Nel 2016, a fronte di un impegno di spesa di circa 500mila euro, il contributo indicato dal Fus è stato pari a 65mila euro (circa il 12% che verrà erogato, con ogni probabilità, dopo giugno 2017). I criteri e le modalità di concessione dei contributi sono disciplinati dal Decreto Ministeriale 1 luglio 2014 relativo alla legge 30 aprile 1985 n. 163, quest’ultima istitutiva del Fus ‘Nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello Spettacolo’.

“Il decreto – ha chiarito Presutti – prevede criteri rigidi, validi per tutte le regioni italiane: in questo senso occorre una programmazione annuale di almeno 160 spettacoli. L’organizzazione di un calendario che tenga conto di numeri sovradimensionati per la nostra Regione (organizzazione che non può prescindere dalla tempestività, pena l’esclusione dal FUS) rischia di spostare l’attenzione sul dato puramente quantitativo a scapito di quello qualitativo. Lasciarsi guidare esclusivamente dalla tirannia dei numeri, sicuramente non fa bene al teatro nel suo complesso. 16.669 spettatori paganti su 16 palcoscenici regionali costituiscono un risultato interessante, ma non sempre e non in ogni luogo, proporzionale allo sforzo portato avanti”.

“Pur nella consapevolezza – ha aggiunto ancora la presidente della Fondazione – che ogni investimento in cultura è un investimento sui lunghi tempi, che sfugge a logiche meramente ragionieristiche, è necessario riflettere sui dati presenti nella tabella allegata; in alcuni casi gli spettacoli hanno visto la partecipazione di 4-5 spettatori, dato che, certamente, non costituisce un’opportunità per attori e compagnie. Lo sforzo logistico e organizzativo, inoltre, si è scontrato con problematiche legate alle strutture, non sempre adeguate e con difficoltà promozionali e logistiche legate alla specificità del territorio”.

ANNUALITA’ 2016
Luogo Spettatori Recite Media spettatori

AUDITORIUM GIL 808 15 54
AUDITORIUM ISERNIA 1040 11 94
DIMORA DEL PRETE (VENAFRO) 134 7 19
EX CONVENTO CAPPUCCINI (RICCIA) 170 3 57
IL PROSCENIO (ISERNIA) 340 22 15
PALAZZO COLAGROSSO (BOJANO) 106 7 15
SALA BEATO S.STEFANO (VENAFRO) 67 3 22
SALA ESPOSITIVA PALAZZO GIL 267 13 20
TEATRO DEL CANNETO (ROCCAVIVARA) 153 5 31
TEATRO DEL LOTO (FERRAZZANO) 120 8 15
TEATRO FULVIO (GUGLIONESI) 816 12 68
TEATRO ITALOARGENTINO (AGNONE) 411 8 51
TEATRO RISORGIMENTO (LARINO) 539 10 54
TEATRO ROMANO ALTILIA (SEPINO) 462 5 92
TEATRO SANNITA (PIETRABBONDANTE) 390 5 78
TEATRO VERDE (TERMOLI) 1900 5 380
Sub totale 7723 139
TEATRO SAVOIA 8946 25 358
Totale complessivo 16669 164

“La Fondazione – ha concluso Presutti – ribadisce il valore positivo che l’esperienza ha avuto, esperienza alla quale, per altro, non si era plaudito, in passato, con una convinzione almeno pari alla preoccupazione con la quale oggi se ne registra la conclusione; grazie al Fus, infatti, è stato possibile monitorare, conoscere le vocazioni e gli interessi del territorio, portare avanti una ricognizione sui luoghi utilizzati per gli spettacoli dal vivo. In questa direzione la Fondazione Molise Cultura, confermando gli impegni presi per il 2017, ribadisce il suo intento di sostenere le attività dello spettacolo, in un’ottica di razionalizzazione delle risorse, mediante una programmazione maggiormente armonizzata con il territorio molisano e non imposta dall’alto, con criteri che oggi risultano estranei alle caratteristiche del Molise. Dunque si guarderà con grande cura alla qualità della proposta e alle potenzialità del territorio”.

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