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Sanità, a Isernia riparte la mobilitazione a difesa del diritto alla salute

Il comitato ‘Bene Comune Veneziale ha organizzato un’assemblea pubblica per venerdì prossimo. Intanto anche Coscienza Civica si schiera al fianco del medico Lucio Pastore, sottoposto a provvedimento disciplinare dalla Asrem


ISERNIA. Difendere la sanità pubblica e il diritto alla salute. Riparte a Isernia la mobilitazione che vede in prima linea il comitato ‘Bene Comune Veneziale’ che, per venerdì 17 febbraio ha indetto un’assemblea pubblica. L’iniziativa verrà ospitata, a partire dalle ore 18, presso la sala gialla del palazzo della Provincia, in via Berta, per discutere le ultime vicende che hanno riguardato la sanità a Isernia, come nel resto della regione. “Partecipiamo in tanti – ha affermato il portavoce del comitato Lucio Pastore – per dare un segnale forte a chi ci vuole distruggere e privarci di diritti”.

E a difesa del dirigente medico del ‘Veneziale’ sottoposto a provvedimento disciplinare dall’Asrem si è schierato anche il movimento ‘Coscienza Civica’ . “Al netto dei sacrosanti diritti fondamentali di manifestazione del pensiero e di critica – affermano il coordinatore regionale Giacomo Lombardi e il portavoce Antonio Carlone -, che le Istituzioni dovrebbero garantire e preservare sempre e comunque, il caso di specie è tanto più rilevante perché oggetto della denuncia è la condizione della sanità molisana, e dunque il diritto universale costituzionalmente riconosciuto alla salute di tutti i cittadini, proveniente peraltro da fonte assolutamente qualificata ed autorevole, vista la professionalità e l’esperienza del dottore Pastore. Spiace, pertanto, assistere al silenzio di molte forze politiche e sindacali che anche stavolta hanno osservato la consegna del silenzio.

Rivolgiamo pertanto un invito a tutti i cittadini e alle organizzazioni sociali e politiche che, contrariamente a chi preferisce il silenzio, non intendono invece restare inermi di fronte alla inesorabile e progressiva erosione e compressione dei diritti inalienabili, in primis quello alla salute, sempre più minacciato da politiche sanitarie condizionate da interessi di cui spesso sfugge quale sia l’interesse pubblico sotteso: l’azione di tutela della sanità non può, però, restare fine a se stessa o limitarsi a commenti sui media o a post su facebook, dovendo invece assumere le forme di una proposta politica che da un lato contrasti – anche giudiziariamente – le scelte sbagliate e dall’altro solleciti i necessari correttivi, coinvolgendo l’opinione pubblica in un percorso di informazione e partecipazione popolare”.

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