HomeSenza categoriaSanità, Isernia pronta alle barricate

Sanità, Isernia pronta alle barricate

Comitati, associazioni, rappresentanti del mondo politico e cittadini riuniti in assemblea per mettere in atto una vera mobilitazione a difesa del diritto alla salute


di Deborah Di Vincenzo

ISERNIA. Difendere la sanità pubblica e il diritto alla salute sancito dalla Costituzione. E farlo in maniera forte e decisa. Prima di tutto informando la popolazione e poi attuando una vera e propria mobilitazione, che non si limiti a manifestazioni di protesta. Per questo a Isernia si sono dati appuntamento comitati, associazioni, rappresentanti politici e tanti cittadini. L’assemblea pubblica, promossa dal ‘Forum per la difesa della sanità pubblica di qualità’ e dal ‘Comitato Bene Comune Veneziale’, è stata ospitata nell’auditorium della Provincia. Un’occasione di incontro e confronto, per fare il punto della situazione, ma anche cercare tutti insieme di far fronte alla tante, troppe criticità con cui si stanno facendo i conti.

“I motivi di questa assemblea sono molteplici – ha spiegato Lucio Pastore, portavoce del Comitato Bene Comune Veneziale -. Prima di tutto perché ci troviamo di fronte alla parte finale di questa evoluzione di distruzione della sanità pubblica, cominciando a vederne gli effetti: la chiusura della Neurochirurgia al Cardarelli a Campobasso, che è qualcosa di clamoroso, il trasferimento della lungodegenza dalla struttura del Cardarelli a strutture private, il trasferimento presso la Cattolica di alcuni pezzi del Cardarelli, la ventilata chiusura della Ginecologia ad Isernia, le difficoltà che viviamo abitualmente nel nostro servizio di Pronto Soccorso per mancanza di posti letto e possibilità di intervento. La situazione ha raggiunto il limite di guardia”.pastore

Per questo è necessario trovare soluzioni adeguate in tempi stretti. “Arrivati a questo punto – ha detto ancora Pastore – la cosa tremenda è che la semplice denuncia che uno fa nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione porta la dirigenza a volergli mettere il bavaglio, a voler censurare, a questo non ci stiamo e siamo disposti ad arrivare anche alla Corte di Strasburgo per difendere un diritto costituzionale, badi bene non un diritto del dottor Pastore, ma un diritto costituzionale che comincia ad essere violato. Cominciamo ad avere, nonostante il ‘no’ al referendum, una destrutturazione della democrazia e questo è un segno importante. La prima cosa è informare i cittadini e cominciare a spingere verso una mobilitazione vera. Non è possibile mobilitarsi soltanto in alcuni movimenti, ma dev’essere qualcosa di continuo che deve portare a un cambiamento reale. Dobbiamo costruire una forza capace di essere da impatto a questo degrado”.

Presente all’assemblea anche il portavoce di ‘Attuare la Costituzione’ Luigi De Giacomo, che si è soffermato anche sul provvedimento adottato di recente dall’Asrem nei confronti di Pastore. “Abbiamo una Costituzione che, fino a prova contraria è ancora la Costituzione italiana – ha esordito – e questi sono diritti sanciti dalla Costituzione: il diritto alla libertà di pensiero e di parola e il diritto ad avere una sanità pubblica. E’ evidente che l’attacco, sia all’informazione (quindi alla libertà di parola) sia al diritto della salute è un attacco che, in qualche modo, si incastra in un contesto molto preciso, che è lo stesso che abbiamo vissuto il 4 dicembre quando ci siamo dovuti impegnare per tanti mesi per evitare che ci fosse una revisione costituzionale che privava il cittadino di diritti. Paolo Maddalena, vice presidente emerito della Corte costituzionale, non è potuto venire, ma lavoriamo insieme da tempo, e siamo qui per testimoniare questi aspetti. Quando c’è un abuso, quando c’è qualcosa che va contro i principi costituzionali, il cittadino deve reagire e deve farlo fino a ricorrere alla giustizia, altrimenti vince il più forte. E questo è un Paese dove vince il più forte, solitamente“.

sala1All’incontro in Provincia ha partecipato, tra gli altri, anche il consigliere regionale del M5S Antonio Federico. “La battaglia sulla sanità pubblica – ha sottolineato – è una battaglia che stiamo portando avanti all’interno delle istituzioni regionali, non vorrei dire che siamo gli unici a farlo, ma possiamo tranquillamente affermarlo. E In queste settimane si sta riproponendo in maniera forte questo discorso proprio per quanto riguarda la gestione delle reti dell’emergenza nel territorio. L’ultima è la notizia della prossima chiusura della Neurochirurgia a Campobasso, quindi il ruolo che avrà il Neuromed all’interno della rete del trauma e della rete dell’emergenza. Quindi questi sono elementi che sono all’ordine del giorno e su cui i cittadini vogliono avere risposte. Perché io voglio sapere in caso di incidente dove vengo curato. La Costituzione mi dà questo diritto. E io ho l’obbligo e il dovere come rappresentante all’interno delle istituzioni, di portare l’attenzione a tutti i livelli. Già abbiamo fatto delle ulteriori interrogazioni in Consiglio regionale, accessi agli atti e stiamo lavorando anche per interventi direttamente in Senato, perché questa storia non si può ricondurre esclusivamente a quello che succede qui in Molise”.

Più letti

Campobasso, tutto pronto per festeggiare il patrono San Giorgio

Il programma degli eventi e il messaggio di don Luigi Di Nardo CAMPOBASSO. "Cari fedeli e cittadini di Campobasso, anche quest’anno onoriamo il Santo Patrono,...
spot_img
spot_img
spot_img