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Elezioni regionali in Molise, a Termoli il Pd rilancia l’Acetum

Nel corso dell’assemblea in Basso Molise è emersa la necessità di una riforma che regoli la giusta rappresentanza territoriale, con l’abolizione del listino e l’istituzione del premio di maggioranza


TERMOLI. Legge elettorale: utilizzare l’Acetum per le prossime consultazioni della Regione Molise. La proposta è stata rilanciata a conclusione dei lavori dell’assemblea Pd del Basso Molise. “Tutta la segreteria – spiega il segretario Pasquale Marcantonio – vuole porre la giusta attenzione sulla proposta di legge depositata in commissione regionale da alcuni consiglieri regionali del PD, denominata da organi di stampa come ‘Acetum’ a nome del componente della segreteria regionale Alessandro Aceto. Oggi più che mai sentiamo la necessita di rilanciare una riforma in tale senso, che regoli la rappresentanza regionale in Consiglio. Infatti con l’approvazione della legge costituzionale 22 novembre 1999 n. 1 ogni regione a statuto ordinario è tenuta a dotarsi di una propria legge elettorale, seppure nell’osservanza dei principi stabiliti dalla legislazione statale”.
Il Molise non ha ancora una sua legge elettorale. La proposta parte dall’esigenza di una rappresentanza adeguata ed effettiva dei territori, abolisce il listino maggioritario e istituisce il premio di maggioranza. Abolisce il voto incrociato e prevede la rappresentanza di genere.

SCHEDA SINTETICA

NUMERO SEGGI DEL CONSIGLIO REGIONALE
20 consiglieri più il Presidente della Giunta regionale;
COLLEGI E GARANZIA TERRITORIALE
Tre collegi plurinominali (Isernia, Campobasso e Termoli) con rappresentanza predeterminata rispettivamente di 6, 7 e 7 seggi, proporzionalmente ai residenti.
LIMITE DEL DOPPIO MANDATO
Ineleggibilità alla carica di Presidente della Giunta o di consigliere per chi ha già ricoperto ininterrottamente tali incarichi per due mandati consecutivi, a decorrere dalla prima legislatura successiva all’entrata in vigore della legge.
PRESENTAZIONE DELLE CANDIDATURE
Le liste sono presentate da almeno 1.000 e da non più di 1.500 elettori iscritti nelle liste elettorali dei Comuni compresi nel Collegio, ma se si tratta di liste di partiti presenti in Parlamento o nel Consiglio regionale uscente la presentazione è effettuata dai Segretari, direttamente o per delega, secondo i rispettivi Statuti. E’ consentito presentare la propria candidatura in un massimo di due Collegi elettorali purché sotto lo stesso simbolo.
NUMERO DEI CANDIDATI NELLE LISTE COLLEGIALI
Le liste provinciali sono formate da un numero di candidati non superiore al numero dei consiglieri da eleggere nella circoscrizione elettorale e non inferiore a quattro.
RAPPRESENTANZA DI GENERE
Ogni lista collegiale assicura, a pena d’inammissibilità, la rappresentanza di genere in misura non superiore al 60%. L’elettore può esprimere uno o due voti di preferenza. Nel caso di espressione di due preferenze, una deve riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza.
VOTO DISGIUNTO
L’elettore NON può esprimere il proprio voto per un candidato alla carica di Presidente della Giunta non collegato alla lista prescelta.
SOGLIA DI SBARRAMENTO
Non sono ammesse all’assegnazione dei seggi le coalizioni che abbiano ottenuto meno del cinque per cento del totale dei voti validi.
STRUMENTI DI GOVERNABILITÀ
Abolizione del listino maggioritario e introduzione del premio di maggioranza.

“Ci chiediamo – si legge infine nella nota del Pd – quale occasione migliore quella della convocazione di un’assemblea regionale del Pd, che abbia come ordine del giorno anche la discussione della proposta di legge elettorale regionale sul Molise”.

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