HomeSenza categoriaProtezione civile, i precari al ministro Madia: “Si blocchi il nuovo concorso”

Protezione civile, i precari al ministro Madia: “Si blocchi il nuovo concorso”

I lavoratori assunti per la ricostruzione post-sisma, che hanno terminato tutte le attività lo scorso anno, hanno chiesto l’annullamento della determina dirigenziale con la quale è stata avviata la procedura per il reperimento di nuovo personale


CAMPOBASSO. Un appello al ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A lanciarlo sono i precari della Protezione civile, che si rivolgono anche ai parlamentari molisani e alle autorità regionali e nazionali per ricordare la loro situazione. Cominciata con la loro assunzione, a tempo determinato, da parte della struttura commissariale, istituita presso la Regione Molise per far fronte alle criticità determinate dal sisma del 2002. Precari che tra varie proroghe dello stato di emergenza, hanno lavorato, quasi ininterrottamente, fino al 30 aprile 2012, quando il Governo Monti, nonostante lo stanziamento di somme per la ricostruzione post-sisma in Molise, ha interrotto ogni attività.

“Nel corso del 2012 – spiegano i precari Arps – la Regione Molise istituì l’Agenzia Regionale di Protezione Civile e tramite concorso pubblico reclutò 218 persone (ingegneri, architetti, geometri, avvocati), che avrebbero dovuto lavorare a tempo determinato per 36 mesi. Tra alterne vicende il rapporto di lavoro è cessato in data 29 febbraio 2016”.

“In data 15 settembre 2016, con determinazione direttoriale n.392, l’Agenzia Regionale di Ricostruzione post sisma ha bandito un nuovo concorso a tempo determinato per il reclutamento di personale per lo svolgimento delle medesime attività. A livello comunitario, intanto, continuano le procedure di infrazione contro l’Italia per abuso di ricorso ai contratti a termine, e a livello nazionale, rappresentanze politiche molisane ottengono risultati importanti per la soluzione del problema del precariato in Molise (vedi emendamento senatore Roberto Ruta)”

Quindi l’affermazione, fatta dai precari, “che in Molise non si agisce nel rispetto della legislazione e degli orientamenti nazionali e comunitari”. “Infatti, lavoratori con esperienza decennale, selezionati con regolare concorso pubblico sono stati mandati a casa, azzerando un patrimonio di competenze professionali, per ripartire da capo con un nuovo concorso per selezionare nuovi lavoratori, con evidente dispendio di danaro pubblico, ed elusione della normativa che prevede, in presenza di specifici requisiti, l’avvio di processi di stabilizzazione”.

“Dobbiamo forse abituarci all’idea – attaccano ancora i precari – che in Molise si viva fuori dalle regole, si pensi di poter eludere le norme dello Stato e gli orientamenti comunitari. Noi viviamo in uno Stato di Diritto ed è anche compito del Governo centrale vigilare affinché queste distorsioni non si verifichino”.

Da qui la richiesta di annullare la determina con cui è stato indetto il concorso. Insieme a una richiesta di incontro con il ministro Madia. Invitata a farsi carico della situazione.

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