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Legge elettorale, Cotugno accelera: 6 consiglieri per Isernia e via il voto disgiunto

Il presidente del Consiglio regionale presenta la sua proposta ai sindaci della provincia pentra: due collegi circoscrizionali e divieto del terzo mandato. Coia: “Necessaria una rappresentanza effettiva”


ISERNIA. Pronti a tutto per una giusta rappresentanza dei territori in Consiglio regionale. Incontro molto partecipato, stasera presso la sala consiliare della Provincia di Isernia, per discutere della nuova proposta di legge elettorale regionale targata Vincenzo Cotugno.

E’ stato proprio il presidente di Palazzo D’Aimmo nonché capogruppo di Rialzati Molise a convocare la riunione, ottenendo numerose presenze tra sindaci e amministratori dei Comuni della provincia di Isernia. Una partecipazione non certo occasionale, visto che già 33 Comuni hanno deliberato in direzione di un riequilibrio della rappresentanza territoriale che risponda a criteri di effettiva democraticità. Accanto a Cotugno, il sindaco Giacomo d’Apollonio e il presidente della Provincia Lorenzo Coia.

La proposta di Cotugno si fonda su due circoscrizioni elettorali, una per la provincia di Campobasso e una per quella di Isernia, a seggi bloccati: al netto dei due scranni riservati al presidente proclamato eletto e al candidato presidente primo dei non eletti, spetterebbero quindi 13 poltrone alla provincia di Campobasso e 6 a quella pentra. Tra le novità fondamentali, poi, il divieto di ricoprire ruoli politici oltre due mandati consecutivi e l’eliminazione del voto disgiunto, un aspetto questo molto gradito al presidente Paolo Frattura.

legge elettorale1Come spiegato da Cotugno, “non ho fatto altro che raccogliere le aspettative e le richieste del territorio della provincia di Isernia, che vogliono un riequilibrio giusto, corretto, in funzione degli abitanti. La nostra provincia, alle ultime elezioni regionali, ha espresso appena due consiglieri e credo che si sia un deficit di rappresentanza all’interno del Consiglio regionale riconosciuto da tutti. Quindi serve un giusto riconoscimento”. La proposta di Cotugno, tuttavia, non è la sola: c’è quella depositata da Vincenzo Niro, con il collegio unico regionale; e l’Acetum, la prima proposta in ordine di presentazione, da parte di Massimiliano Scarabeo, Francesco Totaro e Nunzia Lattanzio, che prevede tre collegi, uno anche per Termoli, con un numero di consiglieri effettivi pari a 7 per la città adriatica, 7 per Campobasso e 6 per Isernia. “Bisognerà fare una sintesi delle tre proposte – ha aggiunto il presidente del Consiglio – Io sono convinto che ci sia l’interesse da parte di tutti i componenti dell’assise a fare in modo che si vada a votare, il prossimo anno, con una nuova legge elettorale, che vede da un lato il riequilibrio dei rappresentanti dei vari territori, ma al tempo stesso ridisegni anche altre regole”. Del resto, anche da parte di Frattura, negli ultimi giorni, c’è stato un impegno forte, in tal senso. “Credo ci riusciremo – ha concluso Cotugno – è interesse di tutti. Io ne sono convinto e sono fiducioso. Lavoreremo in questo senso”.

legge elettorale 2Sulla necessità di ‘dare a Cesare quel che è di Cesare’ si è espresso anche Coia. “E’ una questione di democrazia e di legittima rappresentanza di questo territorio – ha commentato – Io penso sia una necessità, un obbligo, soprattutto per i consiglieri della Regione, anche quelli che fanno capo a Campobasso e Termoli. So che c’è un movimento che si sta creando anche sul basso Molise, per una riserva di 7 consiglieri regionali anche nella circoscrizione di Termoli, su due o tre collegi. Sarà il Consiglio regionale a decidere, ma noi abbiamo sollevato per primi la questione. La rappresentanza, in ogni caso – ha aggiunto il presidente dell’ente di via Berta – dev’essere effettiva, indipendentemente dai collegi. Questa sede del Consiglio provinciale – ha continuato Coia – può diventare anche la sede del Consiglio regionale del Molise. Io ho dato la disponibilità, così come accade in Abruzzo. Come ho dato ospitalità al presidente Cotugno, ho dato ospitalità al presidente Frattura. Ovviamente senza far pagare loro l’affitto, ma per dare un segnale di vicinanza a questo territorio. La proposta è stata accettata da Cotugno, mentre Frattura ha dato una disponibilità di massima. Vedremo”.

 

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