Conterrà una serie di informazioni importanti, dal codice fiscale alle impronte digitali, al consenso per la donazione degli organi, espresso finora già da 1.500 cittadini
CAMPOBASSO. Campobasso è tra i primi comuni in Italia a introdurre a carta di identità elettronica. Un documento che, a partire dal 3 aprile, sostituirà gradualmente la carta d’identità cartacea e che contiene una serie di informazioni importanti, dal codice fiscale, alle impronte digitali.
Una novità illustrata in una conferenza stampa che il sindaco Antonio Battista ha tenuto insieme al prefetto di Campobasso Maria Guia Federico, alla quale il primo cittadino ha consegnato la carta di identità elettronica.
“Si tratta di un documento sicuro, difficilmente falsificabile – ha chiarito Battista – nel quale sarà possibile indicare il consenso alla donazione degli organi, che noi già facciamo dal 2015 sul documento cartaceo. In meno di due anni ben 1.500 cittadini hanno espresso il loro assenso alla donazione, un numero elevatissimo se pensiamo che Pescara ha raggiunto quota 290.”.
La carta d’identità elettronica, che consentirà l’accesso ai nuovi servizi digitali, si ottiene facendo richiesta all’ufficio anagrafe del Comune, in caso di nuova emissione, scadenza della vecchia carta d’identità o smarrimento. Richiesta la consegna di una foto, in formato tessera o anche scannerizzata su una pennetta. Unico neo, ha chiarito Piacentino Salati, dei Servizio demografico di Palazzo San Giorgio, è rappresentato dal costo: 22 euro, di cui 16,79 destinati al Ministero dell’Interno. Cifra comprendente la spesa per la stampa e per la spedizione.
“Si tratta di una collaborazione importante tra Ministero dell’Interno e enti territoriali – ha chiarito il prefetto Federico – a stampare il documento è l’Istituto poligrafico e della Zecca dello Stato, un ulteriore elemento di garanzia, contro le duplicazioni o le falsificazione. Va poi evidenziato un elemento: si tratta di un documento che consente di circolare liberamente nei paesi dell’Unione europea o che hanno sottoscritto specifici accordi con l’UE. Campobasso è tra i comuni pilota in Italia, gli altri seguiranno a ruota”.
C.S.
