Isernia/ Il presidente dell’ente di via Berta lancia l’allarme a seguito dell’insufficienza delle risorse messe a disposizione dal Governo centrale per consentire a 76 enti di chiudere i bilanci di previsione. Parte la mobilitazione dell’Upi
ISERNIA. Aspettavano risorse sufficienti a consentire la chiusura dei bilanci di previsione. Aspettative deluse per le 76 Province italiane alle prese con mille criticità. I fondi messi a disposizione sono pochi e ora, anche per l’ente di via Berta a Isernia risulta complicato riuscire ad assicurare i servizi ai cittadini. Di questo si è discusso nei giorni scorsi ad Avellino, nel corso della riunione dei presidenti di Molise, Campania e Basilicata.
“La Provincia di Isernia ha uno squilibrio attuale di 5.954.000 euro con una riduzione di trasferimenti statali rispetto al 2015 del’80 %. Siamo la più piccola provincia d’Italia, tra quelle a statuto ordinario – ha esordito il presidente Coia alla riunione di Avellino -, eppure lo Stato tra tagli e spending review ci obbliga a restituire 8.920.000 euro del nostro bilancio che solo per il 60 % è coperto da entrate proprie. In questa situazione non siamo in grado di assicurare la sicurezza degli 866 chilometri di strade e il diritto allo studio ai 3165 alunni frequentanti i nostri 11 istituti superiori. Siamo volontari della politica la ‘casta che non costa’ che ha azzerato oltre 800.000 euro di costi della politica ha il dovere di alzare la voce, noi Presidenti, a differenza di quelli del Cnel il giorno dopo il referendum non abbiamo brindato con lo champagne ma abbiamo continuato a chiedere dignità costituzionale al pari degli altri organi dello Stato”.
Intanto l’Upi Nazionale ha già convocato il Comitato Direttivo per il 20 aprile per decidere la data di una grossa mobilitazione straordinaria da tenersi in piazza Montecitorio per consentire al Parlamento, in sede di conversione del d.l., di apportare le modifiche finanziarie indispensabili a mettere in sicurezza i servizi che le province erogano.
