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Migranti a Isernia, lo Sprar non s’ha da fare

Il Consiglio comunale vota a netta maggioranza per un atto di indirizzo che impegna l’amministrazione a dire no alla gestione pubblica dell’accoglienza in barba all’invito del prefetto: 3 contrari e 3 astenuti, ‘vittoria politica’ per CasaPound e Mancini


di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. A Isernia non passa il messaggio del prefetto: il Comune di Isernia non aderirà allo Sprar. Ora è ufficiale: con un atto di indirizzo votato a larga maggioranza – 27 favorevoli, 3 contrari e 3 astenuti – il Consiglio comunale impegna l’amministrazione d’Apollonio a scartare l’ipotesi, caldeggiata a più riprese da Fernando Guida, di gestire l’accoglienza dei migranti a livello di ente pubblico.

Consiglio Comunale 20.04.2017 ManciniQuesto il testo del documento, sollecitato dal consigliere di ‘Alleanza per il futuro’ Giovancarmine Mancini (nella foto), che ha richiesto e ottenuto la momentanea sospensione dei lavori dell’assise per redigere uno scritto che fosse il più possibile condiviso: “Il Consiglio comunale di Isernia, premesso che Isernia e la sua provincia ospitano già un numero di migranti in percentuale più alto d’Italia; che il progetto Sprar non garantisce all’attualità, in alcun modo, né un numero certo né un numero compatibile con la densità abitativa della città di Isernia, né tantomeno un percorso di integrazione sicuro, o almeno realizzabile, impegna il sindaco a non aderire al progetto Sprar; ad attuare tutte le misure e i suoi poteri al fine di garantire il rispetto della normativa vigente da parte dei centri d’accoglienza temporanea (Cat) esistenti sul territorio; a garantire la salute e l’incolumità pubblica anche con il coinvolgimento dell’ente Regione; a farsi promotore presso il governo nazionale affinché lo stesso promuova investimenti nei territori di origine dei migranti e vengano ivi create le condizioni economiche utili al loro sviluppo, anche al fine di scongiurare una migrazione ormai fuori controllo”.

Il documento è stato bocciato dalle due consigliere del Pd Rita Formichelli e Fabia Onorato e da Enzo Di Luozzo de ‘La Città Nuova’; astenuti, invece, Mino Bottiglieri dei Cinque Stelle, Roberto Di Baggio di ‘Isernia prima di tutto’ e Giovanni D’Agnone di ‘Isernia in Comune’, unico nella maggioranza a defilarsi. Compatti più che mai, invece, gli altri due gruppi a sostegno del primo cittadino: Fratelli d’Italia-CasaPound e, più ancora, ‘Insieme per il Molise’, la lista di Michele Iorio. Quando il capogruppo Salvatore Azzolini, a nome di ben 12 consiglieri, annuncia il voto contrario al Servizio di protezione richiedenti asilo e rifugiati, compagine che conta ben 12 consiglieri, i giochi in aula sono praticamente già fatti.

Consiglio Comunale 20.04.2017 BrunoIl risultato politico però, lo portano a casa sicuramente Giovancarmine Mancini, promotore di una manifestazione in piazza per dire ‘no all’invasione indiscriminata’; e, più di tutti, CasaPound, che con la giovanissima consigliera Francesca Bruno (nella foto), fin dall’inizio della consiliatura, si era opposta fermamente all’ipotesi di un centro Sprar nel capoluogo pentro.

Ma alla fin fine, resta da capire se la scelta – non vincolante per l’amministrazione, ma di cui il sindaco Giacomo d’Apollonio e la sua Giunta dovranno comunque tener conto, visti i numeri della votazione – sarà davvero la più ‘redditizia’, in termini di sicurezza e impatto sociale, per la città di Isernia. Con lo Sprar, infatti, il Comune avrebbe potuto dettare le regole e, una volta alloggiati i 266 migranti previsti dalla Conferenza Stato/Regioni/Anci, appellarsi alla clausola di salvaguardia che impedirebbe l’apertura altri centri di accoglienza temporanea gestiti da privati. Ora, invece, la prefettura è prossima a pubblicare tre nuovi bandi per i Cat: dunque, i numeri dei profughi sul territorio pentro sono destinati ad aumentare inevitabilmente. Senza alcun tetto, nemmeno ipotetico.

 

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