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Migranti a Isernia, ComunitAttiva: “Insensato dire ‘no’ allo Sprar”

L’associazione ‘boccia’ la scelta dei 27 consiglieri comunali, manifestata nel corso dell’ultima riunione dell’assise: “Il rischio è veder sorgere un numero indefinibile di Cat che potranno far aumentare, senza tetto massimo, il numero dei richiedenti asilo”


ISERNIA. “Insensata la scelta di non attivare lo Sprar a Isernia”. Nel dibatto legato all’accoglienza dei migranti, in atto ormai da tempo in città interviene anche ComunitAttiva, che ‘boccia’ la scelta manifestata da 27 consiglieri comunali nel corso della seduta monotematica dell’assise civica. Per questo chiede al sindaco d’Apollonio di non tener conto dell’atto di indirizzo votato in aula. “Non vogliamo entrare nel merito di dietrologie derivanti da ideali politici vetusti – si legge in una nota dell’associazione -, che ovviamente non condividiamo, vogliamo però contribuire a delucidare alcuni aspetti che forse sono poco chiari”.

Abbandonare l’adesione al progetto Spar “non significa limitare o eliminare il problema della presenza dei migranti sul territorio, anzi tutt’altro – sottolinea ComunitAttiva -. Senza l’adesione allo Sprar sul territorio del comune di Isernia potranno sorgere un numero indefinibile di Centri di Accoglienza Temporanea gestiti da privati che potranno far aumentare, senza tetto massimo, il numero dei migranti in quanto non vi è alcun parametro legato alla popolazione residente”.

L’associazione evidenzia anche un altro aspetto. “Abbandonare l’adesione al progetto Sprar – evidenzia – vuol dire rinunciare ad opportunità di lavoro per numerose figure professionali qualificate che, grazie ad una gestione pubblica, sarebbero individuate grazie ad un sistema meritocratico di selezione. Con i Cat i privati sceglieranno, privatamente, il personale chiamato a lavorare presso le strutture senza essere vincolati a criteri di professionalità e merito, potendo, inoltre, ricorrere ad un utilizzo non regolare delle ore di lavoro per persona”.

E poi le problematiche legate ai controlli. “Abbandonare l’adesione al progetto Sprar – afferma ancora l’associazione – significa non garantire i livelli igienico-sanitari standard individuati dai protocolli pubblici, in quanto i Cat non sono sottoposti ai medesimi rigidi controlli previsti per i progetti degli enti locali. Ciò potrebbe esporre la collettività a rischi di carattere sanitario e la chiusura, da parte del prefetto, di ben tre centri di accoglienza della provincia di Isernia negli ultimi giorni rappresenta un allarme concreto. Abbandonare l’adesione al progetto – evidenzia inoltre – significa far cadere anche quell’ultimo briciolo di umanità che una parte della nostra comunità sembra avere dimenticato. Infatti grazie allo Sprar si potranno avere eventi e attività legate alle integrazione tra le differenti culture in modo da evitare gli episodi di lotta e contrasto che, purtroppo, potrebbero accadere con i Cat in quanto ad essi non spetta l’obbligo di fare attività d’integrazione culturale.

L’adesione allo Sprar, tanto condannato da ben 27 consiglieri comunali su 32, garantirebbe quindi un tetto massimo alla presenza di migranti sul territorio cittadino, un incremento dei livelli occupazionali basato su merito, professionalità e legato a parametri della gestione pubblica, il controllo rigoroso dei livelli igienico sanitari mantenuti dalle strutture ospitanti e, soprattutto, la capacità di unire in armonia culture differenti. Dall’altra parte la mancata adesione non risolve assolutamente il problema della gestione dei migranti”.

Per tali considerazioni ComunitAttiva invita il sindaco di Isernia e la giunta comunale a non considerare l’atto di indirizzo votato dal consiglio comunale, formalizzando l’adesione al progetto. “I tempi per assumere una scelta che risponde ai criteri di una politica pubblica basata su efficienza efficacia ed umanità ci sono e la città è ancora in tempo per guardare al futuro con maggiori certezze – sottolinea ComunitAttiva -. Vogliamo infine ringraziare gli unici tre consiglieri comunali che hanno avuto il coraggio di votare contro una presa di posizione insensata. A coloro i quali invece hanno votato contrariamente immaginando un probabile accrescimento del consenso popolare, annunciamo che questa scelta inopportuna potrebbe ripercuotersi negativamente su tutto il tessuto sociale cittadino e creare quindi un effetto boomerang in termini di consenso. La città di Isernia è capace di gesti di grande coraggio ed umana fratellanza, non a caso il nostro monumento più importante porta con se l’aggettivo Fraterna. Siamo stati e vogliamo continuare ad essere una città solidale, in particolare con chi è in difficoltà. Ora però spetta alla nostra classe dirigente dimostrare che quella nostra Fontana non appartiene solo al passato”.

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