Isernia, CasaPound: barricate contro nuovi centri d’accoglienza privati

La consigliera Francesca Bruno: contrasteremo l’apertura dei nuovi Cat, vista l’emissione di nuovi bandi da parte della prefettura


ISERNIA. Ribadiscono il no allo Sprar, il Servizio di protezione rifugiati e richiedenti asilo a gestione comunale, e annunciano battaglia contro l’apertura di nuovi Cat, i centri d’accoglienza temporanea privati.

Da CasaPound Italia non arretrano di un centimetro: e, visto che la Giunta comunale di Isernia non ha espresso parere contrario rispetto alla decisione del Consiglio di non aderire, entro il termine del 5 maggio scorso, al progetto Sprar, esprimono soddisfazione per il risultato conseguito.

“Quella della giunta – afferma Francesca Bruno, consigliera di CasaPound al Comune di Isernia – è una decisione che tiene in debito conto il sentimento della cittadinanza, esasperata per i disagi e l’allarme sociale derivati dalla presenza quotidiana in città di centinaia di immigrati ospiti nei centri d’accoglienza del capoluogo e dei paesi limitrofi, e che recepisce la mozione di indirizzo approvata in aula consiliare in occasione del Consiglio monotematico del 20 aprile, presa ad amplissima maggioranza e di cui sono cofirmataria assieme a esponenti della maggioranza e dell’opposizione”.

“Isernia – prosegue Bruno – ha scelto di non accettare l’imposizione di quote di immigrati del tutto incompatibili con le capacità di accoglienza del territorio. A tal proposito, in vista dell’emissione di un nuovo bando per l’apertura di nuovi centri d’accoglienza gestiti da privati, annunciamo fin d’ora che ci mobiliteremo assieme ai cittadini per contrastarne l’apertura“.

Dal movimento di estrema destra arriva anche una risposta alle critiche avanzate dai consiglieri di opposizione Enzo Di Luozzo, Fabia Onorato e, in particolare, da Rita Formichelli: “Polemiche strumentali – questa la replica del responsabile provinciale, Agostino Di Giacomo – sollevate per distogliere l’attenzione dal fatto che la loro posizione sull’immigrazione si è rivelata assolutamente minoritaria in sede di assemblea. Invece di interrogarsi sulla costituzionalità di CasaPound, che non è mai stata in alcun modo in discussione checché si possa pensarne, dovrebbero piuttosto riflettere sulla distanza che separa loro e gli altri esponenti della sinistra dalla gente comune, evidenziata in maniera chiarissima dall’assoluta marginalità della loro area politica, anche sul tema dell’immigrazione. Forse – conclude l’esponente di CasaPound – se la Formichelli pensasse agli interessi degli isernini piuttosto che agli immigrati, il suo peso politico in città sarebbe diverso”.