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Indennità di maternità e disoccupazione per i Co.co.co, tutele per i lavoratori autonomi

Lo annuncia il senatore molisano del Pd Roberto Ruta. Oggi a Palazzo Madama il voto sulla legge che prevede garanzie fino ad oggi limitate ai lavoratori dipendenti


CAMPOBASSO. Indennità per la maternità e il congedo parentale, disoccupazione anche per Co.co.co, assegnisti e dottorandi, prime tutele anche per i lavoratori autonomi. E’ quello che prevede la legge approvata oggi in Senato, che garantisce alcune prime forme di tutela sociale, oggi assenti, ai non imprenditori che svolgono un lavoro senza vincolo di subordinazione. A evidenziarlo il senatore molisano del Pd Roberto Ruta.

Il provvedimento è articolato in tre capi, il primo dei quali è dedicato ai rapporti di lavoro autonomo e all’istituto dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori con un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa. Il capo II contiene norme relative al cosiddetto lavoro agile, quello che nella letteratura viene anche chiamato ‘smart working’. Al capo III vi sono disposizioni finanziarie e finali. Quindi la definizione del lavoro autonomo, come occupazione senza vincolo di subordinazione e quindi di orario e di luogo di prestazione.

“E’ una linea di demarcazione fondamentale – afferma Ruta – stabilita dalla riforma del lavoro per smascherare abusi e false partite Iva e riconoscere più diritti ai tanti lavoratori autonomi non imprenditori del nostro Paese, soprattutto giovani”.

Secondo l’ultimo Rapporto Censis, infatti, l’Italia è il paese europeo con il più alto numero di giovani lavoratori autonomi, 941mila tra i 20 e i 34 anni, contro gli 849mila inglesi e i 528mila della Germania. La nuova normativa punta a offrire tutele e riconoscere diritti ai lavoratori autonomi: si estende il congedo parentale di 6 mesi ai genitori entro i 3 anni di vita del bambino; si riconosce l’indennità di maternità pur continuando a lavorare; in caso di infortunio o malattia viene sospeso il pagamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi e sono estese le tutele per la sicurezza e per la prevenzione dagli infortuni e dalle malattie.

Sul fronte economico, si aumentano le deduzioni e viene applicata la tutela dei tempi di pagamento da parte delle amministrazioni pubbliche, mentre i liberi professionisti potranno aggregarsi in reti, consorzi o forme associate per accedere ai bandi di gara.

Per la prima volta e in termini comuni a tutti i lavoratori tanto dipendenti, quanto indipendenti viene codificato esplicitamente il diritto promozionale all’apprendimento quale fondamentale tutela del lavoratore per la propria occupabilità. Esso diventa effettivo, per i lavoratori autonomi, attraverso l’incentivazione fiscale delle spese per autoformazione (deducibilità delle spese di iscrizione a master e corsi di formazione, convegni e congressi oltre a tutte le altre spese relative, quali soggiorno e viaggio) e, per i lavoratori subordinati, attraverso l’autonomia negoziale cui sono demandati anche i modi per sanzionare o incoraggiare i comportamenti.

La normativa approvata prevede inoltre l’istituzione di un tavolo permanente presso il Ministero del lavoro. E’ inoltre previsto che centri per l’impiego e intermediari si dotino di uno sportello dedicato al lavoro autonomo.

“E’ del tutto evidente – conclude Ruta – come sia necessario verificare l’efficacia e la ricaduta di questa normativa a sei mesi dall’entrata in vigore: è una prima azione concreta che garantisce diritti e tutele a tanti lavoratori autonomi, specialmente ai più giovani”.

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