HomeSenza categoriaEmergenza migranti in provincia di Isernia: otto Comuni aderiscono allo Sprar

Emergenza migranti in provincia di Isernia: otto Comuni aderiscono allo Sprar

Lo ha annunciato il prefetto Guida nel corso del convegno organizzato per la presentazione dei due progetti che hanno visto protagoniste alcune ospiti dei centri di accoglienza e le allieve dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIII


ISERNIA. Emergenza migranti: sono otto i Comuni della provincia di Isernia che hanno deciso di aderire, entro lo scorso 5 maggio, allo Sprar. Lo ha confermato il prefetto di Isernia Fernando Guida questa mattina, nel corso del convegno che si è tenuto in Prefettura per presentare i due progetti dedicati all’integrazione che hanno visto protagoniste alcune ospiti dei centri di accoglienza e l’istituto comprensivo Giovanni XXIII. 

“I Comuni che hanno già presentato un progetto Sprar sono in tutto otto – ha annunciato Guida -. Cinque sono nuovi e tre invece hanno confermato i progetti già in essere. In più sono in contatto con altri sei Comuni che a breve (nei prossimi 30 o al massimo 60 giorni) presenteranno ulteriori progetti Sprar. Il che ci colloca nella media delle province d’Italia. Anzi, se anche tutti i Comuni ulteriori presenteranno nelle prossime settimane i progetti, saremo lievemente al di sopra della media”.migrantbimbi

Accoglienza e integrazione protagoniste dell’incontro di questa mattina. Sono stati infatti presentati i risultati del progetto ‘Tombolo: incrocio di tradizioni e culture’, nato da un’idea della Prefettura e finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e integrazione e dall’Unione Europea, e del protocollo d’intesa ‘I colori del cuore’ , sottoscritto con l’Istituto Giovanni XXIII di Isernia.

Le due iniziative complementari, avviate nei mesi scorsi, hanno visto, da un lato, giovani donne immigrate ospiti dei centri di accoglienza della provincia cimentarsi con la tradizionale arte del tombolo isernino e, dall’altro lato, alunne delle classi seconde apprendere le arti della lavorazione e dell’intreccio tipiche dell’Africa e dell’Asia, in un’ottica di rispetto delle differenze e promozione delle opportunità culturali che possono nascere dall’incontro con l’altro. “Il risultato – ha sottolineato il prefetto – è quello di aver realizzato una prima significativa forma di integrazione che poi è duplice perché si tratta di un vero e proprio scambio interculturale, perché sono nati insieme questi due progetti, finanziati peraltro dal ministero dell’Interno. Il progetto del tombolo ha una duplice valenza. Da un lato è diretto a tramandare un’antichissima forma di artigianato locale che va purtroppo scomparendo. E che contiamo di rinforzare tramite le nuove generazioni. Dall’altro vuole realizzare una forma di inclusione sociale e lavorativa che mira a rendere, in prospettiva, autonome dal punto di vista finanziario, le partecipanti al corso”.

migrantisalaOspite del convegno Abdulaye Mbodj, il primo legale africano iscritto all’Ordine degli avvocati di Milano. “La mia – ha detto – è l’esperienza di un migrante, figlio di un venditore di accendini, che ha avuto l’opportunità da questo Paese di capitalizzare la chance che gli è stata data. Mio padre si è regolarizzato con la sanatoria Martelli e ci ha dato un futuro. Ha creduto in noi. Però la mia storia racconta che gli obiettivi non si raggiungono mai da soli. Devi trovare persone che ti vogliono bene. Per questo io sono molto grato a questo Paese che mi ha dato un futuro. E il messaggio che voglio lanciare con la mia storia è quello di cercare di superare il pregiudizio e la paura che ci sta rendendo prigionieri”.

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