HomeSenza categoriaLegge sul tartufo, i raccoglitori ‘bocciano’ la proposta di Cotugno

Legge sul tartufo, i raccoglitori ‘bocciano’ la proposta di Cotugno

L’associazione Adat contesta vari punti contenuti nel testo redatto dal capogruppo di ‘Rialzati Molise’. A Bojano un incontro pubblico per un confronto sul tema


ISERNIA. La proposta di legge sul tartufo presentata dal capogruppo di ‘Rialzati Molise’ Vincenzo Cotugno non piace ai raccoglitori dell’associazione Adat, che contestano vari punti contenuti nel testo. Per discutere e confrontarsi sulla questione è stato organizzato un incontro pubblico, che si terrà a Bojano domenica 4 giugno alle ore 18. All’iniziativa sono stati invitati tutti i rappresentanti della politica nazionale e regionale.

“Ci pare alquanto strano che una proposta di legge ‘vergogna’ – (cosi osiamo definirla) – afferma il presidente del sodalizio Cristian Rossi – provenga dal presidente del Consiglio regionale, che incarna il ruolo di imparzialità politica che in questo caso si tramuta in discriminazione tra molisani che risiedono a poche centinaia di metri. Come dire: ognuno ricerca i tartufi che si trovano sul proprio territorio comunale come hanno sempre voluto i cercatori di San Pietro Avellana, e chi il tartufo non lo ha si arrangia! E i Comuni che non hanno tartufi?”.

Sotto accusa finisce in primo luogo la realizzazione di tartufaie controllate nei boschi di proprietà dei Comuni, con particolare riguardo all’estensione “che in questa proposta – si legge ancora nella nota dell’Adat – viene fissata ad un massimo del 60% del territorio produttivo mappato andando così a comprimere in maniere eccessiva il diritto alla libera ricerca a favore dei residenti in quei comuni e nativi del luogo. Altra stranezza è che si propone la raccolta del prezioso fungo ormai quasi scomparso anche nel Demanio Forestale di proprietà regionale anche in zone dove attualmente vigono divieti assoluti di raccolta di qualsiasi cosa come nei boschi ‘Montedimezzo-Collemeluccio’, ‘Monte Gallo-Monte Caruso’, naturalmente ai residenti e nativi dei Comuni nei quali ricadono le foreste regionali”.

Contestazioni, quelle dei tartufai, che vengono formulate anche alla luce delle recenti sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che, di fatto, hanno dato ragione alla libera ricerca. “La legge quadro, 16 Dicembre 1985, n.752 in materia tartufi – sottolinea l’associazione – afferma che la ‘ricerca è libera nei boschi e terreni non coltivati e che hanno diritto di proprietà sui tartufi prodotti nelle tartufaie controllate tutti coloro che le conducono’. Dunque il legislatore nazionale non indica limiti di estensione territoriale con questa norma riconosce le tartufaie controllate e coltivate ma senza indicare dei limiti di estensione territoriale. L’attuale legge quadro in materia tartufi è oggetto in Parlamento di proposte di modifica circa l’estensione delle tartufaie controllate e coltivate e sappiamo che l’orientamento generale nazionale, è del 2% del territorio mappato nelle zone geografiche di raccolta, vale a dire su una proprietà pubblica di 100 ettari due ettari a raccolta riservata”.

Di tutto questo, ma anche dell’ormai conclamata estinzione del tartufo nero estivo e la drastica riduzione del tartufo bianco, si discuterà dell’incontro in programma a Bojano.

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