HomeSenza categoriaGam, pressing dei sindacati per gli ammortizzatori sociali

Gam, pressing dei sindacati per gli ammortizzatori sociali

Poiché i tempi per la ristrutturazione da parte di Amadori possono subire uno slittamento, si insiste col governo nazionale perché si faccia carico della copertura per i lavoratori per un periodo di almeno 36 mesi. Il sostegno nazionale garantirebbe benefici anche per Ittierre e Zuccherificio


BOJANO. Sulla vicenda Gam i riflettori non si sono spenti, in attesa della tanto agognata ripresa, i cui tempi, però, non sono affatto brevi. E questo si sapeva. In attesa di  ci sono circa 260 lavoratori e la data di inizio attività sia per l’incubatoio sia per il macello potrà avere uno slittamento in avanti, inevitabile però. 

Agricola Vicentina, del Gruppo Amadori, ha acquistato il primo lotto dello stabilimento di Bojano (incubatorio e macello) per 9 milioni e 100mila euro, rispondendo al bando per rilevare l’azienda partecipata dalla Regione. Quindi la trafila ministeriale per la firma degli accordi, con la definizione dei tempi per la ripartenza e soprattutto il riassorbimento dei lavoratori fermi da anni, i quali ancora usufruiscono di ammortizzatori.

In sostanza Amadori vuole riassorbire, secondo gli accordi messi nero su bianco a Roma, alla presenza di tutte le parti interessate (tra cui sindacati e Regione), 170 lavoratori. Il bacino Gam ne comprende circa 260, anche se poi ci saranno pensionamenti e altro che assottiglieranno il numero. I vertici della nuova proprietà hanno incontrato lavoratori e sindacati e questi ultimi hanno pressato affinché, nella scelta di chi impiegare, si tengano in conto tutti, anche quelli del secondo lotto, non ancora rilevato e che non rientra nell’accordo. Ma dall’azienda non ci sarebbero chiusure. I tempi stimati per la ripartenza sono legati alla ristrutturazione da fare: all’incirca 8 mesi per l’incubatoio e tre-quattro anni per il macello. Amadori, che deve presentare i progetti, si apprende da fonti sindacali, aspetta l’assegnazione dei fondi Psr, con i bandi che dovrebbero essere aperti a settembre. L’accordo ministeriale, compreso di cofinanziamento, è da 40 milioni di euro per la ripresa.  Dalla Regione  c’è l’impegno dei 9 milioni di euro per le politiche attive e 8 per quelle passive che riguardano tutta l’area di crisi complessa.

Stando così le cose, quindi, e senza ulteriori intoppi, la ripartenza della filiera avicola può subire inevitabili ritardi, con la ristrutturazione dell’incubatoio da terminare a maggio-giugno 2018 e del macello, verosimilmente, nel 2020-2021.

La questione Gam si lega però a quella generale dell’area di crisi complessa, in cui rientra. Da tenere in conto, in questo caso,  la profilazione dei lavoratori, non ancora definita con certezza,  per cui la Regione ha stimato un numero di unità inferiore rispetto a quanto ipotizzato dalla Cgil, che parla di 4mila unità. Il sindacato sta procedendo a determinarla con i Centri dell’Impiego e “comunque, con questi numeri, i fondi stanziati a sostegno e incentivo per le varie voci –  sostiene –  non sarebbero sufficienti”.

Più letti

Cultura e aree interne, presentato il progetto ‘Libreria sfusa’

Paesi pilota dell'iniziativa realizzata da Legacoop Molise e dalle coperative Just Mò e Risguardi sono Pietracatella, Monacilioni e Tufara CAMPOBASSO. Presentato ieri mattina a Campobasso...
spot_img
spot_img
spot_img