Piano sanitario, il Consiglio regionale si spacca: dieci a dieci sul voto della mozione della minoranza

Con l’opposizione i consiglieri di centrosinistra Scarabeo, Niro, Petraroia e Totaro, sempre più distanti dal governatore Frattura. A incidere sulla perfetta parità l’assenza giustificata di Domenico Di Nunzio. Un segnale politico importante quello arrivato oggi da Palazzo D’Aimmo, con uno scontro che prepara quello atteso nella campagna elettorale


CAMPOBASSO. Piano sanitario 2015/2018, il Consiglio regionale si spacca sul metodo seguito per approvare il provvedimento che ridisegna il futuro della sanità in Molise. Con legge dello Stato, grazie all’articolo 34 bis alla ‘Manovrina’ del Governo Gentiloni. Dieci i consiglieri favorevoli, dieci i consiglieri contrari, sul voto di una delle due mozioni presentate dalla minoranza e discusse oggi, quella che vedeva come primo firmatario l’ex governatore Michele Iorio.

A votare con il centrodestra e con il M5s gli esponenti di centrosinistra Scarabeo, Petraroia, Niro e Totaro. Un’opposizione parallela. Con un voto di perfetta parità, dovuto all’assenza (giustificata) dell’esponente del Pd Domenico Di Nunzio, la mozione non è passata. Ma il segnale politico arrivato da via IV Novembre è stato forte. Il segno che la maggioranza che sostiene il governatore Paolo di Laura Frattura vacilla. E basta poco per metterla seriamente in discussione. Oggi se ne è avuta la prova.

Un epilogo dello scontro avvenuto nella seduta monotematica sulla sanità, richiesta dai consiglieri Iorio, Fusco Perrella, Sabusco, Niro, Totaro, Scarabeo e Petraroia. In apertura dei lavori la presentazione della mozione, primo firmatario appunto Iorio, che invitava lo stesso presidente Frattura a presentare ricorso alla Corte Costituzionale, per chiedere l’abrogazione della legge, restituendo piena sovranità e autonomia alla Regione, chiamata in maniera concorrente a regolamentare la materia.

Mozione a cui si è aggiunta quella sottoscritta dai consiglieri Federico, Manzo e Petraroia, che sollecitava il presidente della Regione a prendere posizione forte nei confronti del Consiglio dei Ministri, chiedendo l’abrogazione della legge e dell’articolato 34 bis in maniera diretta. Con un’altra iniziativa legislativa. Senza seguire la strada della legittimità costituzionale. Mozione respinta con 10 voti favorevoli e 9 contrari. Epilogo del voto diverso per l’assenza dall’aula, al momento del voto, dell’esponente del Movimento nazionale Angela Fusco Perrella.

A Palazzo D’Aimmo per assistere il dibattito i rappresentanti del Forum per la salvaguardia della sanità pubblica e dei comitati che si battono contro il metodo e il merito del Piano sanitario.