HomeSenza categoriaCaccia, il WWF invoca limitazioni all’attività venatoria

Caccia, il WWF invoca limitazioni all’attività venatoria

L’associazione ambientalista paventa la scomparsa di una certa fauna selvatica aggravata dalle condizioni climatiche e, dunque, dagli incendi


CAMPOBASSO.  Sulla scorta del parere dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che, in merito alla caccia correlata alle condizioni climatiche, ha paventato rischi per la conservazione della fauna in ampi settori del territorio nazionale, il WWF esorta le Regioni a cogliere il monito ha garantire il cosiddetto ‘nucleo di salvaguardia’ della fauna selvatica, richiamato anche dalla Corte Costituzionale. E dunque chiede la limitazione della pressione venatoria nella stagione calda. “In queste condizioni, – si legge in una nota – non solo si uccidono animali stremati da fame e sete o ormai senza forze già consumate per fuggire dal fuoco, ma si attenta anche alla sopravvivenza delle future popolazioni di molte specie selvatiche. Gli animali sopravvissuti hanno subìto un grave peggioramento delle condizioni fisiche e ciò può condizionare negativamente il successo riproduttivo e aumentare la mortalità degli individui giovani e adulti, a causa di una maggior vulnerabilità a malattie e predazione”. E ancora. “Stiamo  aspettando una risposta alla nostra richiesta di inizio agosto – dichiara il vicepresidente del WWF Italia, Dante Caserta – La maggior parte delle Regioni (tranne l’Abruzzo che aprirà la stagione venatoria il primo ottobre), da quel che ci risulta, sta facendo orecchie da mercante, ignorando ogni richiamo alla ragionevolezza e alla responsabilità, senza neanche rinunciare alle giornate di preapertura ai primi di settembre anche quando hanno avuto decine di migliaia di ettari devastati dal fuoco come in Sicilia e in Campania. È davvero singolare che anche quest’anno, dopo le diverse emergenze che hanno messo in difficoltà il nostro Paese si debba fare ricorso alla magistratura (amministrativa e laddove necessario anche penale) per ottenere il rispetto del diritto degli  animali selvatici a continuare a vivere”.

Il WWF chiede pertanto, sulla scorta dello studio e del monitoraggio delle condizioni locali: il divieto o forti limitazioni dell’attività venatoria; il blocco dei ripopolamenti fino a data da destinarsi, per non sottrarre importanti risorse trofiche alla fauna già presente; il blocco di qualsiasi forma di addestramento di cani da caccia e di gare cinofile che costituiscono ulteriori fattori di stress per le popolazioni selvatiche.

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