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Europa e ruolo della politica: da qui riparte il Pd

L’intervento degli onorevoli Cozzolino e Rotta durante il primo giorno di Festa provinciale dell’unità a Montaquila. E oggi si bissa con il sottosegretario Bellanova


MONTAQUILA. Europa, sviluppo, autonomia degli enti locali nel post referendum costituzionale che ha lasciato inapplicata, in parte, la legge Delrio. Questi i temi al centro del dibattito della Festa provinciale dell’unità, iniziata ieri a Montaquila, alla presenza di due ospiti d’eccezione quali l’onorevole Alessia Rotta e l’europarlamentare Andrea Cozzolino, intervenuti in occasione dell’inaugurazione del circolo cittadino del Pd.

“Spesso gli enti locali fanno fatica a far quadrare i conti – ha esordito l’eurodeputato – perché ormai i trasferimenti dello Stato sono sempre più poveri e la tassazione locale ha raggiunto livelli ormai insopportabili per i cittadini. Quindi si fa fatica a immaginare politiche di sviluppo”.  Di qui la necessità di guardare con fiducia e attenzione all’Europa, ora più che mai: “Abbiamo molte occasioni da cogliere, non solo attraverso le risorse che gestisce direttamente la Regione tramite l’Ue, ma anche in un rapporto diretto tra gli enti locali e l’Europa. Ci sono opportunità e misure: dobbiamo attrezzare, pertanto, le nostre autonomie locali, anche i piccoli Comuni, ad avere la possibilità di partecipare a una gara europea, di poter strappare qualche risorsa da portare sul territorio”.

Cozzolino ha parlato anche di area di crisi, sottolineando come ci sono state esperienze diverse, in termini di risultati, in Italia. Se il caso di Taranto, dove è stato firmato il contratto di sviluppo con decine di milioni di investimenti da parte dello Stato, e dove si è proceduto a un programma di riconversione del sito dell’Ilva e di riqualificazione del territorio ha portato indubbi risultati positivi, diverso è stato il caso della Campania, “che non ha prodotto gli esiti che tutti ci aspettavamo. Quindi dipende da chi concretamente mette mano a questi programmi di sviluppo sui territori. Dall’interlocuzione con le forze imprenditoriali, dall’interlocuzione con le forze sindacali, con il mondo del lavoro, dalla Regione che è in grado di programmare e utilizzare al meglio queste risorse. In ogni caso, è un’opportunità che va colta e va utilizzata al meglio, anche ai fini di una ripresa dell’occupazione, dello sviluppo e della crescita”.

Ma quale il ruolo della politica verso il cittadino, in tempi di sfiducia ai massimi storici e in una fase in cui parlare di unità, per il Pd, suona come una stonatura non da poco? Cozzolino non ha dubbi: “Il ruolo resta cruciale. A volte tutti noi ci facciamo trascinare da una politica più urlata rispetto a una politica che, invece, risponda alle esigenze dei cittadini. La politica ha un senso quando trova le soluzioni. Per superare una crisi, per utilizzare meglio le risorse che l’Europa ci mette a disposizione o un finanziamento nazionale. Di questo abbiamo bisogno, e il Pd si deve far carico di tutto questo, perché continua a essere la principale forza politica del paese. Credo che il Pd debba essere non solo la forza che produce al suo interno maggiore unità, ma che è in grado di fare un discorso di unità e responsabilità verso i cittadini. Andiamo verso una lunga campagna elettorale, nazionale e regionale, quindi è molto importante presentarsi ai cittadini con una forza responsabile e unitaria. Io – ha concluso – credo che l’unità del Partito democratico sarà una condizione essenziale per segnare la politica nei prossimi mesi qui, in questa provincia”.

Sulla necessità di recuperare il rapporto della politica con i cittadini si è soffermata anche l’onorevole Rotta. “Nessuna riforma si compirà da soli – ha sottolineato – senza quella catena che è fatta di amministratori e di cittadini, senza anche le loro critiche, senza riportarne necessariamente i malfunzionamenti e senza tener conto che tutto questo è un processo lungo, che non si ferma né in cento giorni, né in mille.  Spero i cittadini tornino a fidarsi di quello che vedono. Se i politici mantengono fede, non nascondendo le difficoltà che hanno trovato, non tenendo celati aspetti come il tempo che ci vuole, la collaborazione che ci vuole, gli errori che si possono fare, se non nasconderemo questo, penso che il rapporto con i cittadini possa essere recuperato”. Da parte della deputata Dem anche un passaggio sulla situazione degli enti locali. “Dopo l’esito referendario, che ovviamente rispettiamo, ci sono alcune riforme rimaste tronche – ha spiegato –  come la legge elettorale o come anche la legge Delrio, che non ha potuto trovare naturalmente il completamento. Io credo che vada ripreso l’ascolto della specificità dei territori e prestata attenzione ai bisogni che da questi territori arrivano. È evidente che la legge Delrio andrà ripresa in mano: non tutte le Regioni hanno infatti assorbito allo stesso modo le competenze delle Province. Quindi io penso che, non in questa legislatura perché ormai volge al termine, ma nella prossima ci sia un importante lavoro da fare”.

 

 

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