Presidenza del Consiglio, Lombardozzi svela il complotto: “Oscura regia, qualcuno non si rassegna”

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Isernia/ L’ex assessore alle Finanze ribadisce le ragioni del suo voto sui tributi comunali: “Nessun condizionamento, non scendo a compromessi. Visione diversa da quella della maggioranza consiliare”. Poi contrattacca: dietro il tentativo di rimuoverlo dall’incarico ci sarebbero manovre volte esclusivamente a strappargli la poltrona


di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Stavolta non le manda a dire. Ma rigetta le accuse al mittente, mettendo i puntini sulle ‘i’: il no all’esternalizzazione dei tributi è figlio di “una scelta amministrativa non condivisa”, frutto di una visione della gestione della materia “diversa da quella espressa dalla maggioranza del Consiglio comunale”.

Peppino Lombardozzi passa al contrattacco. Dopo la notizia, pubblicata in esclusiva da isNews (leggi qui l’articolo), di un possibile tentativo di ‘sfiducia’ del presidente del Consiglio da parte del proprio gruppo di appartenenza, ‘Insieme per il Molise’, dovuto al no di Lombardozzi – nella seduta consiliare del 9 agosto scorso – all’adesione del Comune di Isernia all’accordo quadro di gestione esterna dei tributi, l’ex assessore alle Finanze motiva in maniera ancor più precisa il suo gesto, in aperta contrapposizione con la volontà della maggioranza.

maggioranzaUna maggioranza, si badi, alla quale ribadisce di sentirsi “onorato” di appartenere. Ma all’interno della quale non esclude affatto, come scrive in una nota stampa, “l’oscura regia di qualcuno, al quale il sentimento della rassegnazione non appare confarsi”. Una macchinazione, insomma, ordita per motivi di ben altra natura rispetto alla ‘querelle’ sui tributi: vero pomo della discordia, in sostanza, sarebbe la poltrona di presidente del Consiglio, che evidentemente farebbe gola a più di qualcuno, nel suo gruppo e nella maggioranza.

“Il presidente del Consiglio comunale di Isernia – scrive Lombardozzi – a partire dall’ultima seduta tenutasi nella prima decade di agosto, è stato quasi ogni giorno additato dalla stampa, presumibilmente sollecitata da alcuni consiglieri comunali, come una persona che non può ricoprire tale ruolo in quanto, nella votazione relativa all’esternalizzazione della gestione dei tributi comunali, si è espresso in modo diverso dalla maggioranza consiliare. Tale assunto, secondo alcuni, deve essere considerato un voto politico contro la maggioranza e, per tale motivo, deve comportare la rimozione della mia persona dalla carica di presidente del Consiglio comunale”.

L’esponente di Insieme per il Molise ritiene “doveroso non rispondere a un tale modo di pensare ma, al solo ed esclusivo fine di tutelare la mia onorabilità e l’immagine dell’ente che rappresento, opportuno” fare una serie di precisazioni”. In primis, Lombardozzi rivendica il proprio ruolo super partes, sottolineando di essere “presidente di tutti i consiglieri comunali e non del gruppo politico a cui appartengo”. Passando poi alla questione tributi, l’ex assessore della Giunta Melogli ricorda di aver “sempre sostenuto, con coerenza, una visione della gestione degli stessi diversa da quella espressa dalla maggioranza del Consiglio comunale e la mia posizione, partendo da molto lontano, era ben nota sia al sindaco, che a tutto il gruppo di maggioranza nonché al mio partito di appartenenza”.