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Isernia, i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate proclamano lo stato di agitazione

Una vertenza che mette al centro delle sue rivendicazioni la valorizzazione del personale, non solo per ridare dignità al lavoro svolto, ma anche per contribuire ad una migliore qualità ed equità del servizio. Previste assemblee anche per informare gli utenti sulle problematiche in atto


ISERNIA. E’ in stato di agitazione il personale dell’Agenzia delle Entrate. Una mobilitazione che coinvolge in pieno anche i dipendenti dell’ufficio di Isernia che, come nel resto d’Italia, su indicazioni delle segreterie nazionali di Cgil, Cisl, Uil, Salfi e Flp, in questa settimana indicono assemblee articolate in tutti i ‘front office’ della durata di un’ora, all’inizio dell’orario di apertura al pubblico, in modo da coinvolgere anche l’utenza sulle gravi problematiche che stanno attanagliando negli ultimi tempi i lavoratori del Fisco. Una vertenza che mette al centro delle sue rivendicazioni la valorizzazione del personale, non solo per ridare dignità al lavoro svolto, ma anche per contribuire ad una migliore qualità ed equità dell’azione dell’Agenzia.

Durante una delle assemblee svoltesi nel capoluogo pentro, è anche intervenuto telefonicamente Renato Cavallaro, coordinatore nazionale della Uil Entrate. “Purtroppo, la confusione negli uffici è forte e i lavoratori, che hanno un ruolo fondamentale nell’azienda-Stato, prestano la loro opera in situazione sempre più disagevole e non si intravede alcuna prospettiva che possa compensare i loro sforzi. Abbiamo pazientato sino ad ora perché le condizioni politiche e quelle organizzative dell’Agenzia delle Entrate non permettevano salti nel buio. Nel frattempo il nuovo direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, risolti gli intoppi burocratici, è pienamente in carica. Quindi – ha affermato davanti ad una folta platea Cavallaro – l’autorità politica e il nuovo management dell’Agenzia non hanno più scusanti.

Pertanto diamo corso allo stato di agitazione proclamato mesi or sono con azioni concrete e crescenti fino a che non avremo risposte concrete e positive sulle materie oggetto della vertenza unitaria, che riguardano un complessivo miglioramento ed efficientamento dei servizi fiscali, attraverso significativi investimenti sul personale e sulle strutture, e il rilancio della partecipazione e del confronto sui processi di riforma che non possono essere assunti unilateralmente dai vertici e non debbono essere l’ennesima occasione per depotenziare e indebolire la macchina fiscale”.

Lo stato di agitazione culminerà con un presidio presso la Direzione Generale dell’Agenzia delle Entrate a Roma il prossimo 14 settembre e con una manifestazione in programma martedì 19 dinanzi la sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Camillo Pizzi

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