Incontro al vertice ieri, a Pettoranello del Molise. Le due procedure starebbero ragionando sull’opportunità di un accordo tombale e sullo sblocco dei licenziamenti
PETTORANELLO DEL MOLISE. Incontro al vertice ieri a Pettoranello del Molise. Al tavolo i curatori Ferrero e Caruso e l’avvocato Iannone per la Ittierre e gli avvocati Formichelli e Bevante, il commercialista Arlati e i professionisti Torno e Cassaneti per la Oti. Le due procedure, di quello che una volta era un fiorente polo tessile, avrebbero avviato il ragionamento per addivenire ad un accordo totale e tombale tra le parti, finalizzato a chiudere ogni pretesa reciproca. Ragionamento che necessiterà di ulteriori approfondimenti, quindi nuovi confronti per quantificare il costo dell’operazione. Da fonti sindacali si apprende come Oti dovrà definire gli importi sia per pagare le spettanze maturate dai lavoratori nell’ultimo lasso di tempo, sia quelli relativi alla transazione tombale. Se Ittierre dovesse accettare, potrebbe sbloccare la pratica relativa proprio ai dipendenti. Questi ultimi, infatti, dopo che – su diffida dei legali Oreste Scurti e Lucia Mascitto inoltrata all’Ispettorato del lavoro e al Centro per l’impiego – sono stati ripresi in carico da Officine tessili, sono in attesa del licenziamento ai fini dell’accesso alla Naspi, la nuova indennità di disoccupazione sociale. A stretto giro, dunque, è previsto un nuovo incontro. “Speriamo che nelle prossime ore – ha commentato il sindacalista Francesco Di Trocchio della Femca Cisl – si possa trovare una soluzione idonea ad accontentare tutte le parti in causa e che si possa scrivere la parola fine a questa pagina molto triste dai caratteri surreali, che ha i lavoratori come uniche vittime; come se non bastassero già le gravi difficoltà che attanagliano il mondo del lavoro in una regione, dove lavorare è diventato un sogno irrealizzabile”.
