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Sprechi nella sanità, per la Cgia di Mestre il Molise regione più indebitata d’Italia

Ogni cittadino ha un debito di 1.416 euro. E’ quello che emerge dalla ricerca condotta dagli artigiani veneti, che hanno anche analizzato i tempi di pagamenti delle Aziende sanitarie nei confronti dei fornitori. Anche in questo caso triste primato: 390 giorni di attesa


CAMPOBASSO. Sprechi nella sanità e ritardi nei pagamenti, il Molise è tra le regioni più indebitate d’Italia e dove i tempi dei pagamenti delle forniture di dispositivi medici sono più lunghi. E’ quello che emerge dall’indagine condotta dalla Cgia di Mestre, da cui si evidenzia che la sanità italiana ha accumulato un debito con i propri fornitori di almeno 24,4 miliardi di euro.

I dati sono riferiti al 2013 (ultima rilevazione disponibile) e, tengono a precisare dalla Cgia, sono sicuramente sottostimati: infatti, dal conteggio non sono inclusi i mancati pagamenti registrati dalle Asl della Toscana e della Calabria. Ma potrebbero non tener conto delle consistenti manovre di riduzione del debito sanitario attuate in Molise, con un input deciso anche in direzione della riduzione dei tempi di pagamento nei confronti dei fornitori.

Tornando ai dati, la sanità regionale più indebitata è quella del Lazio, con 5,9 miliardi di euro. Seguono Campania, con 3,8 miliardi di euro, Lombardia e Piemonte, entrambe con 2,2 miliardi e il Veneto, con 2 miliardi di euro ancora da onorare. Se, invece, rapportiamo il debito alla popolazione residente, il primato spetta al Molise, con 1.416 euro pro capite. Seguono il Lazio, con 1.017 euro pro capite, la Campania con 660 euro pro capite e il Piemonte, con 510 euro per ogni residente.

Non va meglio per i tempi di pagamento delle forniture. L’anno scorso la peggiore pagatrice è stata proprio l’Azienda sanitaria regionale del Molise che ha liquidato i propri fornitori con un ritardo medio ponderato di 390 giorni. L’Asp di Catanzaro, invece, ha saldato i propri debiti dopo 182 giorni, mentre l’Asl Napoli 1 Centro ha rinviato il saldo fattura rispetto gli accordi contrattuali di 127 giorni. Le aziende sanitarie più virtuose, invece, sono state l’Usl Umbria 1 e l’Azienda sanitaria universitaria di Trieste. Nel primo caso gli impegni economici assunti sono stati onorati con 24 giorni di anticipo, nel secondo caso di 13.

Per quanto concerne i tempi medi di pagamento praticati nel 2016 e riferiti alle sole forniture di dispositivi medici (fonte Assobiomedica), in Molise il saldo della fattura è avvenuto mediamente dopo 621 giorni, in Calabria dopo 443 giorni e in Campania dopo 259 giorni. Se teniamo conto che la legge in vigore stabilisce che i pagamenti delle strutture sanitarie debbano avvenire entro 60 giorni dall’emissione della fattura, nessun valore medio regionale rispetta questo termine.

“Sebbene negli ultimi anni lo stock sia in calo – dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – l’ammontare complessivo del debito commerciale del nostro servizio sanitario non è ancora stato ricondotto entro limiti fisiologici. Purtroppo, soprattutto nel Mezzogiorno, le nostre Asl continuano ad essere in affanno con i pagamenti, mettendo così in seria difficoltà moltissime piccole e medie imprese”.

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