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Taxi della solidarietà, Coia: “La Calenda confonde chi legge. La Provincia non ha più competenze nel settore sociale”

Il presidente dell’Ente di Via Berta a Isernia replica alle accuse ricevute dalla consigliera comunale circa la scarsa sensibilità sul tema del trasporto disabili. E rincara la dose: “Pullmini all’asta, perché i Comuni non hanno risposto?”


ISERNIA. Il presidente della Provincia di Isernia non ci sta ad essere tacciato di scarsa sensibilità sul tema del trasporto disabili. E replica alle critiche della consigliera comunale Filomena Calenda, respingendo ogni addebito e rimpallando le eventuali responsabilità: “La polemica sui pullmini e sul Taxi della solidarietà, ormai dismesso perché le competenze in materia sono state devolute al Comune e all’Ambito Territoriale Sociale, non ha ragione d’essere – afferma Lorenzo Coia –  La Calenda sa bene che i bilanci pubblici hanno una precisa indicazione della funzione esercitata e della spesa o dell’eventuale entrata relativa, per cui non può confondere le idee a chi legge. La Provincia di Isernia, unica in Regione ad aver attivato il Taxi solidale, – insiste il vertice di Palazzo Berta – ha dovuto, pena un procedimento per distrazioni fondi da parte della magistratura contabile, dismettere gli automezzi, in quanto la funzione sociale non è più di competenza provinciale, a seguito della applicazione della legge Delrio. Il relativo personale è stato, pertanto, dislocato in altri Enti, a seguito delle procedure di ricollocazione dei soprannumerari adibiti alle funzioni non fondamentali, ma hanno prestato la loro opera fino al definitivo trasferimento. Ad oggi – ancora Coia – gli autoveicoli, funzionanti ma non utilizzabili per mancanza di competenza e personale, sono stati messi all’asta, costituendo un costo anche da fermi (bollo, assicurazione etc.). La Provincia si è assunta la responsabilità di continuare ad esercitare il servizio, con corrispettivo dei Km percorsi, attraverso una convenzione con i Comuni interessati al trasporto disabili, e fino alla gara pubblica per la vendita”. Di qui il contrattacco. “Piuttosto, – conclude provocatorio il presidente della Provincia pentra – la consigliera Calenda farebbe bene a chiedere ai Comuni, che devono per legge espletare questo servizio, il perché della mancata presentazione della offerta di acquisto di detti pullmini, in quanto ci risulta che solo due strutture private hanno risposto all’asta pubblica”.

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