HomeSenza categoriaProcesso di Bari, il M5s all’attacco: mozione di sfiducia a Frattura

Processo di Bari, il M5s all’attacco: mozione di sfiducia a Frattura

Dopo il deposito delle motivazioni della sentenza, con cui il Tribunale pugliese ha assolto con formula piena la direttrice di Telemolise Manuela Petescia e il magistrato Fabio Papa, denunciati dal governatore. Alla battaglia in Consiglio regionale si aggiunge l’informativa in Senato nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, parte civile nel processo


CAMPOBASSO. Processo di Bari, arriva la mozione di sfiducia al governatore Paolo di Laura Frattura. A predisporla il gruppo del M5s a Palazzo D’Aimmo, dopo il deposito delle motivazioni della sentenza, con cui il Gup del Tribunale di Bari Antonio Diella ha assolto con formula piena la direttrice di Telemolise Manuela Petescia e il magistrato Fabio Papa, accusati a vario titolo di tentata estorsione, tentata concussione, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio e falso ideologico. A denunciare i fatti fu il presidente della Regione, ora indagato per calunnia insieme al suo testimone Salvatore Di Pardo.

Sulla mozione di sfiducia ci sono attualmente due firme, quelle di Antonio Federico e Patrizia Manzo. Per presentarla in aula ne servono almeno cinque, com’è stato detto nella conferenza stampa che i portavoce in Consiglio regionale hanno tenuto insieme ai componenti del gruppo pentastellato al Comune di Campobasso.

“Il presidente della Giunta regionale – hanno detto i Cinque Stelle – ha trascinato la Regione e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, tramite la costituzione in parte civile, in un processo che si reggeva, come si è potuto evincere dalle motivazioni, su fatti e circostanze non dimostrabili. Si è trattato – hanno rincarato la dose – di una vicenda dai risvolti kafkiani che basta da sola per chiedere le dimissioni del presidente della Giunta”.

Nel frattempo, hanno annunciato, della questione è stata informata la rappresentanza parlamentare del M5s, con il portavoce in Senato Gianluca Castaldi invitato a mettere al corrente la Presidenza del Consiglio dei Ministri dei risvolti della storia e del suo epilogo già la prossima settimana.

“Frattura ha perso, la sua credibilità esce polverizzata da questo processo – hanno aggiunto gli attivisti – La gravità dell’accaduto è raccapricciante. La sentenza di Bari ha inferto un duro colpo alla spavalderia e all’ostentata sicurezza mostrati fino a oggi. E se dal punto di vista penale le valutazioni del caso sono in mano alla magistratura, dal punto di vista politico è arrivato il momento di tirare le somme, all’indomani dell’indiscutibile pessima figura a cui il governatore ha esposto la Regione Molise”.

Insomma, un atto di accusa durissimo. Presentato insieme alla mozione di sfiducia, con richiesta di dimissioni per Frattura. Che potrà essere presentata in Consiglio regionale, quindi discussa, solo se a sottoscriverla saranno almeno altri tre consiglieri di minoranza. Da qui l’invito fatto dal M5s all’opposizione a firmarla. Per portare in via IV Novembre un argomento che di certo sarà un cavallo di battaglia della prossima campagna elettorale.

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