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Isernia, terremoto in maggioranza: Azzolini molla il gruppo Iorio, si rischia l’effetto domino

LO STRAPPO/ L’esponente di Insieme per il Molise si dimetterà da capogruppo in seno al prossimo Consiglio comunale, giovedì 9 novembre. Ma anche altri consiglieri di centrodestra sarebbero pronti a lasciare le liste d’appartenenza, dando un forte segnale di malcontento. Pomo della discordia, la poltrona del presidente del Consiglio, praticamente blindata dalla giurisprudenza


di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Novanta giorni di silenzio, poi il terremoto: imprevedibile, come sempre, ma stavolta ancor più rumoroso e preoccupante. Tre mesi fa, il 9 agosto, l’ultimo Consiglio comunale di Isernia. Giovedì prossimo, 9 novembre, la nuova seduta in programma, con in agenda, tra l’altro, la transazione con la ditta Spinosa Costruzioni Generali, che potrebbe chiudere definitivamente un contenzioso che si trascina ormai dagli anni Novanta. Una causa da 5 milioni di euro, nella quale il Comune rischia seriamente di soccombere: circostanza che significherebbe non avere più i soldi nemmeno per cambiare una lampadina.

DIMISSIONI DA CAPOGRUPPO. Ma al Comune di Isernia, il terremoto in arrivo, è un altro. Quello che squassa la maggioranza granitica del sindaco Giacomo d’Apollonio, in particolare la corazzata del gruppo Iorio, ‘Insieme per il Molise’, forte di 12 consiglieri eletti su 32 seggi disponibili. Il sisma porta il nome di Salvatore Azzolini, che di Insieme per il Molise è capogruppo, ma ancora per poco. L’ex dirigente della Provincia di Isernia, infatti, avrebbe rivelato l’intenzione di dimettersi dal suo incarico nell’assise di giovedì prossimo. Un annuncio fatto dal diretto interessato ieri mattina, sabato 4 novembre, in sede di conferenza dei capigruppo, convocata dal presidente del Consiglio Peppino Lombardozzi appunto per fissare la data del consesso.

Lombardozzi foto pmIL POMO DELLA DISCORDIA. Già, Lombardozzi: proprio lui sarebbe la causa scatenante dello strappo di Azzolini, da settembre apertamente su posizioni di contrasto, insieme ad altri colleghi di maggioranza, con il presidente dell’assise. Divergenze originate dal voto contrario di Lombardozzi alla delibera di esternalizzazione del servizio di riscossione dei tributi comunali, ufficializzato durante l’ultimo Consiglio del 9 agosto. Un no dettato da motivazioni squisitamente tecniche: Lombardozzi, forte delle sue conoscenze in materia quale ex assessore al Bilancio e corroborato nel suo pensiero dai pareri contrari del collegio dei revisori dei conti e del dirigente del Settore Ragioneria Antonello Incani, ritenne che non fosse economicamente conveniente per l’ente affidare la totalità dei servizi di riscossione, sia spontanea che coattiva, alla società esterna Ica Creset, indicata dalla Regione Molise a seguito di un accordo quadro. Ma le sue giustificazioni non convinsero più di tanto Azzolini e buona parte del gruppo di appartenenza del presidente, appunto Insieme per il Molise,  per le implicazioni politiche del suo gesto. Risultato: del problema fu investito l’ex presidente Iorio in persona, nelle mani del quale fu consegnato un documento condiviso inizialmente da tutto il gruppo, volto a revocare in aula, se necessario, il presidente del Consiglio

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