Il sindacalista diffida sindaco e segretario a restituire al proprio funzionario la somma utilizzata per pagare un avvocato nel contesto di un processo strettamente connesso all’attività di servizio
ISERNIA. Il sindacato Csa scende in campo a tutela di un dipendente comunale in attesa di ricevere da palazzo San Francesco il rimborso di alcune spese legali. Il coordinatore Feliciantonio Di Schiavi, attraverso una nota, comunica di aver inoltrato al sindaco d’Apollonio e al Segretario comunale una diffida ufficiale, atta ad ottenere in favore del suddetto dipendente, funzionario dei servizi sociali, il pagamento delle spese sostenuto nel contesto di “un procedimento penale instauratosi nei suoi confronti per atti e fatti che sono in diretto rapporto con le mansioni svolte e direttamente connessi all’espletamento del suo servizio e nell’adempimento dei compiti del suo ufficio”. Secondo quanto ricostruito dal sindacalista, “il funzionario, appena ricevuto l’avviso del Giudice per espletare la sua attività di teste in Tribunale, con la presenza obbligatoria di un legale di sua fiducia, ne fece subito richiesta al Comune di Isernia con nota del 18.02.2016 Prot. n. 6422”. Istanza reiterata in data 10.03.1026, “con nota Prot. n. 10290 allegandovi il verbale di udienza e la parcella del suo legale”. A quanto denunciato, nessuna risposta. Ed ecco un nuovo sollecito del diretto interessato nel giorno 29 marzo e l’intervento successivo del sindacato. Di Schiavi, nell’evidenziare la solerzia dell’amministrazione in altre circostanze e nell’indicare l’irrisorietà della somma da corrispondere al dipendente (quantificata in 190 euro), pungola dunque il Comune, richiamando “il rispetto di quella trasparenza amministrativa che la P.A. non dovrebbe mai perdere di vista”.
