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Lodo Spinosa, fine dell’incubo: approvata la transazione, il Comune paga 3 milioni ed evita il crac

In Consiglio comunale passa l’accordo con la ditta, con conseguente cessazione del contenzioso in Cassazione. In caso di soccombenza definitiva, l’ente avrebbe dovuto pagare 4.6 milioni. Ora se la caverà con 6 rate annue da circa 500mila euro


di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Ventisei anni dopo, il Comune di Isernia trova la strada in un labirinto che sembrava senza uscita. E chiude a 3 milioni di euro il famigerato ‘lodo Spinosa’, un contenzioso da 4.6 con la Spinosa Costruzioni generali spa, che poteva significare, in caso di soccombenza definitiva in Corte di Cassazione, il prossimo 23 novembre, la paralisi amministrativa per l’ente. Impossibilitato altrimenti a fare fronte anche alla spesa più banale.

E’ stata infatti votata con 18 voti favorevoli su 19 (contrario, soltanto Mino Bottiglieri dei Cinque stelle) la transazione con l’azienda di contrada San Vito, che vede così scongiurato una volta per sempre il rischio default. Il Municipio se la caverà con 6 rate annue da circa 500mila euro l’una, a partire dal prossimo 28 febbraio e fino al 28 febbraio 2023, mettendosi così al sicuro da una sentenza sfavorevole, visto l’esito dei due precedenti gradi di giudizio che vedevano l’ente condannato a pagare.

Un percorso che, per quanto conveniente per le casse comunali, non è stato meno accidentato per il sindaco Giacomo d’Apollonio, costretto a fare i conti con pesanti schermaglie, nell’assise di oggi pomeriggio. “Ritengo che per questo Consiglio quello di odierno possa essere un momento storico – ha detto il primo cittadino in aula – visto che questo problema inizia nel 1991. Il Comune è stato già condannato due volte, è tutto ormai cristallizzato in alcune sentenze che hanno visto l’ente soccombente. Ci troviamo ormai in Cassazione, il 23 novembre prossimo è prevista la prossima udienza. Ci prendiamo la responsabilità di togliere una spada di Damocle sulla testa del Comune. Si tratta di un provvedimento epocale per risanare le casse dell’ente. Una condanna del Comune a circa 5 milioni di euro, che arrivi tutta insieme nell’esercizio finanziario, ci metterebbe in una situazione drammatica. Prima di avviare qualsiasi iniziativa abbiamo ottenuto il parere legale, che ci ha consentito di andare verso una certa direzione, quella della transazione con l’impresa. Abbiamo trovato la disponibilità dell’azienda e siamo arrivati all’odierno Consiglio. L’ente sarà molto più sollevato dal punto di vista finanziario, troveremo le soluzioni a tutta una serie di problemi e renderemo più snello il nostro bilancio. Il lodo Spinosa – ha concluso – era una situazione incancrenita da tempo, che potremo rimuovere dopo tanti anni e ripartire da zero con una situazione molto più felice”.

A ricostruire puntualmente le tappe giudiziarie della vicenda, l’assessore al Contenzioso Emanuela Guglielmi. Numerose, tuttavia, le rimostranze da parte dell’opposizione, che ha lamentato lo scarso, se non inesistente coinvolgimento nell’eventuale soluzione della controversia. In particolare, da parte del consigliere Cosmo Tedeschi: “Propongo di aspettare la sentenza – ha detto – e di non dare 3 milioni di euro a un’impresa, quando poi si dice che non si hanno 10mila euro per il centro anziani”.

Rispetto alla proposta di delibera transattiva, il Consiglio comunale, su invito di Rita Formichelli, ha emendato l’articolo 2 del testo originario. E specificato così che la somma forfettaria di 3 milioni euro è comprensiva, oltre che di interessi, rivalutazione monetaria e Iva se dovuta, anche di spese legali.

Alla fine, dunque, si chiude una delle partite più delicate in assoluto della storia dell’ente. Con d’Apollonio che, grazie alla decisiva apertura della Spinosa Costruzioni, porta finalmente a casa un importante risultato.

 

 

 

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