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Legge elettorale, si cambia: ma la data del voto ancora non c’è

Via libera all’abbassamento della soglia di sbarramento e alla riduzione delle firme necessarie. Bagarre in aula sull’emendamento relativo a Molise Acque, con Scarabeo che si autosospende dal Pd. Approvata a maggioranza la riforma dei Consorzi di Bonifica. La seduta è stata aggiornata a martedì per continuare la discussione sulla Manovra Finanziaria 2018


CAMPOBASSO. Via libera del Consiglio regionale alle modifiche della legge elettorale proposte dal presidente della Giunta Paolo Di Laura Frattura. L’approvazione nella tarda serata di ieri dopo la seduta fiume a Palazzo d’Aimmo. L’assise ha dato l’ok all’abbassamento della soglia di sbarramento per le coalizioni dal 10 all’8%. Esplicitate, inoltre, le condizioni di ineleggibilità e incompatibilità dei candidati al Consiglio regionale. A partire dalla prossima legislatura, infatti, non sarà più necessario lasciare eventuali incarichi politici 90 giorni prima del voto. Per quanto riguarda invece le firme necessarie per la presentazione delle liste e per la candidatura alla carica di governatore si passerà 1.000 a 500 nel primo caso e dal 600 a 300 nel secondo.

Intanto non è stata ancora ufficializzata la data del voto per le Regionali, attesa nel corso della riunione fissata alle ore 9.30 di ieri e cominciata poi nel pomeriggio e convocata dal presidente del Consiglio Vincenzo Cotugno per l’analisi e l’approvazione del bilancio di previsione. A rallentare i lavori i numerosi emendamenti e sub-emendamenti presentati alle Disposizioni collegate alla manovra di bilancio 2018. Sono ben 48 infatti le modifiche previste, alcune delle quali hanno acceso la discussione.

A scatenare la bagarre in aula l’emendamento su Molise Acque, proposto dal consigliere Salvatore Ciocca che, che avrebbe reso l’azienda un ente pubblico non economico. Subito il ‘no’ del consigliere Massimiliano Scarabeo, il quale ha annunciato la sua autosospensione dal Partito Democratico. “Perché in maniera furbesca – ha dichiarato – questo governo, attraverso un collegato e non una norma apposita, avrebbe trasformato l’azienda in un ente non economico, dando il via libera alla privatizzazione dell’acqua. Ora l’azienda vende acqua ai Comuni, se fosse passato l’emendamento qualcun altro avrebbe dovuto fatturare ai Comuni. Si sarebbe svuotata Molise Acque. E’ un modus operandi prepotente e non condivisibile: collegare alla finanziaria proposte di leggi regionali è un atto inaudito (politico e amministrativo) che svuota completamente le commissioni. È stato ritirato, ma l’autosospensione resta”. Ciocca ha quindi ripreso la parola per ritirare l’emendamento: “Vorrà dire che questo adeguamento lo farà chi verrà dopo di noi, ma i lavoratori devono sapere chi sono i responsabili di questa mancata modifica, richiesta da Molise Acque e dai suoi lavoratori”.

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