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Concorsi illegittimi: licenziamenti in arrivo

La sede del Comune di Isernia

Centocinquanta lettere per bussare a denari. Missive che fanno seguito a una riunione in cui è stato annunciato che al Comune d’Isernia potrebbero cadere delle teste. Perché nell’ente si sono svolti concorsi irregolari. Posti assegnati in barba al presunto sforamento del Patto di stabilità nel 2010 e nel 2011 che impone di non fare assunzioni. E che potrebbero essere revocati per scongiurare il tracollo finanziario. Il commissario prefettizio Annunziato Vardè, dopo aver sposato in pieno la linea della Corte dei conti che decretava la violazione del Patto per 3,7 milioni di euro nel 2010 e di 1,1 milioni nel 2011, fa propri anche i rilievi – a quanto pare pesantissimi – contenuti nella relazione degli ispettori del ministero delle Finanze. E, in una riunione svoltasi due giorni fa a Palazzo San Francesco con i sindacati per discutere della definizione del fondo 2011 per i dipendenti e dell’avvio della contrattazione decentrata relativa all’anno 2012, ha annunciato invece misure degne del governo Monti. Insieme a lui, il segretario comunale Lucia Petti, che si sarebbe lasciata sfuggire la notizia più grossa: nell’ente potrebbe essere necessario ridurre il personale. Non solo: sarà mpossibile di pagare gli arretrati ai dipendenti, quasi sicuramente fino a tutto il 2013; ma, soprattutto, i lavoratori dovranno restituire parte delle somme percepite dal 2007. Perché le progressioni orizzontali (dei dipendenti) e quelle verticali (dei dirigenti), scaturite negli anni passati da un accordo tra l’amministrazione Melogli e i sindacati, sono state estese a tutti gli impiegati dell’ente. Ma non tutti ne avrebbero avuto diritto. Di qui le 150 missive. Ma dal Comune sarebbero già pronti a rispondere a colpi di carta bollata, aprendo un contenzioso di portata inimmaginabile, per il Municipio. In caso di accoglimento dei ricorsi, tra rimborsi e spese legali, il Comune potrebbe dover sborsare anche 1 milione di euro, secondo alcuni. Vardè avrebbe annunciato questi provvedimenti per scongiurare il dissesto di qui a qualche anno. Ma il commissario tra pochi giorni andrà via da Isernia: è stato nominato prefetto di Ragusa. Dunque, la patata bollente finirà nelle mani del suo ‘erede’. Ugo De Vivo, se il centrosinistra vincerà il ricorso al Tar, o un altro funzionario di governo. Chiunque sia, il compito è di quelli improbi. A dir poco.  

Pubblicato alle ore 22:35:26 

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