Gioco libero e disinteressato: questo è il messaggio di Uisp

Inutile nascondere la testa sotto la sabbia: il gioco d’azzardo esiste, il gioco pubblico anche. Ma bisogna aiutare le persone a distinguere tra i vari tipi di gioco ed educare al gioco-divertimento soprattutto i giovani ed i giovanissimi. Questo è l’impegno che Uisp -Unione Italiana Sport per tutti- porta avanti ormai da anni: e questa è un’associazione alquanto conosciuta proprio per la sua professionalità, il suo impegno sociale e per le sue campagne contro le dipendenze. Infatti, ha aderito al coordinamento di “Mettiamoci in gioco”, impegno alquanto importante a livello di comunità sia per la sua espansione che per il suo coinvolgimento lungo tutta la Penisola.

Quindi, quando Uisp si esprime nei confronti del gioco e dei casino online con studi, dati e ricerche, c’è da credere a quanto sottopone all’attenzione di chi ne ha interesse: con l’azzardo il più delle volte si perde sempre e non c’è abilità nel giocatore, ma solo il “giro” che la Fortuna compie e che a volte va a “baciare” qualcuno, facendolo sperare in qualcosa di “miracoloso”! Questo è il pensiero riassunto di Uisp quando si prepara a sciorinare gli esiti di alcune ricerche, ed ecco i dati: in Italia ci sono 24mila pazienti colpiti dal disturbo da gioco presi in carico dai SerT ed anche da strutture del privato sociale. Le strutture del Servizio Sanitario sono 184 e 95 quelle del privato che raggruppano attività specifiche per affrontare il fenomeno dell’abuso del gioco.

E quale potrebbe essere l’intervento di Uisp relativamente a questo fenomeno? Le risposte che si ricevono dalle associazioni e, quindi, anche da questa struttura si eguagliano: diffondere una nuova cultura dello sport e del gioco: “al centro di questa cultura del gioco esiste la persona, la società, le relazioni”. Esiste anche il percorso di “boicottare” le apparecchiature da intrattenimento ed anche gli esercizi che intendono ospitarle; la formazione degli operatori e l’educazione al gioco libero, divertente e disinteressato; la valorizzazione degli aspetti ludici, campagne con i ragazzi nelle scuole e strategie per spingere il Coni a riconoscere tutte le attività che favoriscono gli aspetti ludici non necessariamente finalizzati alle attività agonistiche.

Il programma di Uisp, molto attenta ovviamente allo sport per sua natura e per il suo programma “personale”, è questo e sottopone anche una sorta di mantra: “Se dovete dipendere da qualcosa, allora dipendete dallo sport”: ciò risulta come un appello ai giovani ed alle giovani fatto in occasione del Convegno Nazionale di Orvieto. E qual’è oltre a quello che vuole trasmettere Uisp, il messaggio di questo convegno? Visto che era presente anche il sottosegretario al Ministero dell’Economia Pier Paolo Baretta, la conferma dell’intervento del Governo su questo tema come pure anche l’impegno di altri Enti, come per esempio la Regione Umbria che ha adottato la Legge Regionale 21/2014 per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio delle derive del gioco d’azzardo.
La stessa Regione ha lanciato anche una campagna di comunicazione ed attivato un numero verde dedicato. Ma basterà tutto questo o bisogna necessariamente fare di più? L’opinione pubblica in generale si aspetta dal Governo forse una presa di posizione maggiore ed interventi ancora più “corposi” per riportare il gioco nella sua “sede naturale”, quella del puro intrattenimento e divertimento.