HomeNatura & AmbienteIl Pantano della Zittola: una rara torbiera appenninica

Il Pantano della Zittola: una rara torbiera appenninica

Nuovo viaggio alla scoperta delle meraviglie ambientali del Molise


ISERNIA. Il ‘Pantano della Zittola’ è una torbiera con caratteristiche ambientali uniche nel suo genere. Infatti, questa ampia pianura alluvionale, ubicata nel territorio di Montenero Val Cocchiara, costituisce una delle più estese torbiere appenniniche d’Italia. Le torbiere si sono formate a seguito dell’ultima era glaciale, dove con il ritiro dei ghiacciai e nelle valli e conche montane, si accumularono dei microsedimenti, composti prevalentemente da materiali argillosi. Nei luoghi dove c’è stato il ristagno di acqua, come nel caso del Pantano della Zittola, si sono formate le torbiere.

Lo spesso strato di torba, che si è creato in questo lungo tempo, funge da spugna, assorbendo l’esubero di acqua dell’inverno che poi fa defluire lentamente nella zona durante il periodo estivo. Il Pantano è alimentato da circa 25 sorgenti perenni, maggiormente dallo Zittola, e si trova all’interno di uno splendido anfiteatro naturale.

L’area ha un alto indice di biodiversità con numerose specie di piante tipiche delle zone umide, rari insetti tipici delle zone di palude, nonchè luogo di sosta per volatili migratori. Nella zona, inoltre, è possibile rinvenire diverse grotte, di cui una fu sicuramente abitata in passato. L’intera torbiera ricade all’interno del Sito di Interesse Comunitario denominato ‘Pantano Zittola – Feudo Val Cocchiara’, caratterizzato da versanti boscati con presenza di faggio, alle quote più elevate, e da cerrete alle quote inferiori. Il piano della valle è interessata da prati pascolo che si formano nel periodo estivo quando il pantano si prosciuga. Lungo la Zittola e gli altri fossi suoi affluenti sono presenti specie floristiche di interesse comunitario, che comunque non coprono elevate estensioni.

Nelle schede Natura 2000 sono riportati i vari habitat che sono stati rilevati contenenti varie specie vegetali legate ad ambienti umidi tra cui la Lenticchia d’acqua, la Brasca pettinata, il Frassino meridionale, l’Enula campana, il Giaggiolo acquatico, il Nontiscordardimé dei canneti, il Ranuncolo dei boschi, il Salice bianco, il Salice ripaiolo, il Pioppo bianco, il Coltellaccio a fusto semplice, la Betonica palustre e la Veronica delle paludi. Presenti anche numerose orchidee tra cui l’Orchide purpurea e l’Orchide sambucina. Tra le specie arboree va segnalata la presenza del Salice odoroso, risalente all’era glaciale.

Importante risulta essere anche la fauna tra cui vanno ricordati gli ungulati, con il Cinghiale, piuttosto diffuso e abbondante, il Daino reintrodotto in passato e l’inconfondibile Cervo, il più grosso erbivoro selvatico esistente sull’appennino. I carnivori sono rappresentati dalla Volpe, facilmente avvistabile anche nei dintorni dei centri abitati, la Faina e la Martora. Ormai numerose sono, inoltre, le prove certe della presenza del passaggio del Lupo appenninico e dell’Orso bruno marsicano che dal limitrofo Parco Nazionale d’Abruzzo ,Lazio e Molise si sposta verso le aree dell’Alto Molise.

I rettili più diffusi in questo territorio sono la Lucertola muraiola, la Lucertola vivipera e il Ramarro. Nelle zone in cui è presente l’acqua si riscontrano il Biacco, la Biscia dal collare, la Natrice tassellata. Invece nelle zone più assolate vi è la presenza dell’Orbettino e della Vipera. Tra gli anfibi da segnalare la presenza dell’Ululone dal ventre giallo e del Tritone crestato italiano. Importanti sono anche le specie avifaunistiche che frequentano l’area con i vistosi Airone cenerino, Airone bianco maggiore, Airone rosso e la rara Cicogna bianca. Facilmente è possibile osservare in fase di caccia vari rapaci tra cui la Poiana, il Gheppio, il Falco di palude, il Falco pecchiaiolo, il Falco pellegrino, il Nibbio reale, il Nibbio bruno e l’Albanella reale.

In questo periodo in cui molte specie svernano nei nostri territori e soprattutto nei luoghi con la presenza di acqua, si possono osservare il Germano reale, la Pavoncella, l’Alzavola, il Fischione, la Gru, il Moriglione, la Canapiglia e il Mestolone. Nel 2012 è stata osservata anche la rara pispola golarossa in sosta per alimentarsi durante il passaggio migratorio. Infine da menzionare la presenza in questo unicum di specie e di ambienti naturali del Cavallo Pentro, razza proveniente proprio dal territorio di Montenero Valcocchiara e in particolare dal Pantano della Zittola dove è possibile osservarlo pascolare liberamente sui prati pascoli non inondati.

Dottore Ambientale
Alfonso Ianiro

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