HomeNatura & AmbienteL’Occhione sulla costa molisana: una rarità in inverno

L’Occhione sulla costa molisana: una rarità in inverno

L’esemplare è stato avvistato qualche giorno fa  a Montenero di Bisaccia. E’ il primo caso di svernamento in Molise


MONTENERO DI BISACCIA. E’ di qualche giorno fa l’avvistamento, sul litorale molisano, dell’Occhione (Burhinus oedicnemus), primo caso di svernamento in Molise.
L’Occhione è un uccello di dimensioni medie con una lunghezza di 42-45 cm e una apertura alare di 76-88 cm. Ha abitudini maggiormente notturne o crepuscolari il suo nome deriva proprio dal fatto che ha una notevole capacità visiva che gli premette di volare anche di notte.

Altra caratteristica che lo distingue è la capacità di nascondersi per via del suo piumaggio mimetico. Anche il suo nido è praticamente invisibile diventando una cosa unica con l’ambiente circostante. In Italia nidifica nei grandi ed estesi greti sassosi di alcuni fiumi. Le uova sono deposte in genere in mezzo ai sassi al sole, in modo da confondersi con le pietre circostanti, rimanere calde anche in assenza dei genitori e in caso di minacce al nido permettere di creare un diversivo agli adulti scappando in direzioni diverse. I principali segni distintivi sono il suo colore, fulvo giallognolo, gli occhi gialli e grandi e il becco è giallo con la punta nera.

L’habitat ideale dell’Occhione è costituito da spazi aperti con rada vegetazione erbacea, greti asciutti di fiumi, terreni ciottolosi e prati incolti. Spesso lo si trova in campi arati recuperati da precedenti terreni abbandonati, mostrando un forte legame all’area di nidificazione anche se questa ha subito modificazioni dalle attività agricole. La dieta dell’Occhione è composta principalmente da insetti, lombrichi, piccoli rettili ed anche da minuscoli roditori che cattura con il robusto becco ed ingoia interi. In Molise la specie in passato era abbastanza regolare e relativamente abbondante come nidificante occupando tutta la fascia costiera dal “Bosco di Ramitelli” alla Foce del Trigno.

In territorio di Campomarino (T.Saccione-F.Biferno) nidificava in gruppi condividendo lo stesso habitat della Gallina Prataiola (Tetrax tetrax). I locali lo chiamavano ‘Chiurlo notturno’ per via del verso similare emesso soprattutto all’imbrunire e nelle ore notturne. Nella ‘Tenuta Mezzacapo-Battiloro’ in agro di Petacciato nidificava con coppie raggruppate e fino al 1982, in seguito la piana è stata sottoposta ad impianti di asparagiaia e coltivazioni di patate con forte tracciatura dei terreni.

Nel 2005-2009 si sono compiuti censimenti sulla specie da parte degli ornitologi N. Norante e A. Meschini rilevando complessivamente 16 coppie/anno (Norante et Meschini 2009). Successivamente si sono compiuti ulteriori studi tra il 2009 e il 2013 dove l’Occhione è risultato regolarmente nidificante unicamente lungo l’alveo del Fiume Trigno con una popolazione stimata di circa 10 coppie isolate dai territori di Montenero di Bisaccia a quelli di Trivento.
Nel passato non si sono avute notizie della sua presenza durante il periodo invernale, probabilmente a causa dell’esposizione della fascia costiera ai freddi venti da nord, nord-est con temperature spesso al di sotto dello zero.

Questo fino a pochi giorni fa quando uno dei soci del Gruppo Molisano Studi Ornitologici, Peppo Amodeo, è riuscito, in uno dei suoi soliti giri lungo la costa molisana, ad avvistare l’Occhione in territorio di Montenero di Bisaccia.

Dottore Ambientale
Alfonso Ianiro

Più letti

Campobasso, tutto pronto per festeggiare il patrono San Giorgio

Il programma degli eventi e il messaggio di don Luigi Di Nardo CAMPOBASSO. "Cari fedeli e cittadini di Campobasso, anche quest’anno onoriamo il Santo Patrono,...
spot_img
spot_img
spot_img