Alla scoperta della Montagnola molisana tra laghi e boschi incontaminati

Ambiente: nuovo viaggio alla scoperta dei tesori naturalistici della regione


ISERNIA. Il territorio montano della Montagnola e Colle dell’Orso presenta un andamento morfologico tipicamente montano con prati pascoli, boschi, rupi, valli e piccoli laghi montani. Anche l’idrografia superficiale è tipica delle aree montane, infatti, tutta l’area è incisa da impluvi che convogliano le acque solo in seguito ad abbondanti e prolungate precipitazioni. L’intero comprensorio ricade nel Sito di Interesse Comunitario della ‘Montagnola Molisana’ (codice IT7212135), che si estende per un’area di circa 6.586 ha con un’altitudine media di circa 1000 m s.l.m. ricadendo tra la Regione Biogeografia Montana e la Regione Temperata oceanica.

Di conseguenza anche la vegetazione risulta essere tipica della fascia climatica dell’Orizzonte Montano, ed è rappresentata dai boschi della serie del Faggio a quote superiori ai 1.000 m s.l.m. e del Cerro a quote più basse. La flora e la vegetazione sono sottoposte ad uno stress da freddo notevole che si protrae per diversi mesi. Gli elementi dominanti costitutivi della predetta serie sono il Faggio, il Cerro, la Roverella, mentre altri elementi tipici di questi ambienti sono l’Orniello, il Carpino nero, l’Acero campestre e l’Acero minore.

Per quanto riguarda lo strato arbustivo, insieme ai predetti elementi, possiamo trovare il Pungitopo, il Corniolo, il Ligustro, il Tasso ed il Prugnolo. Le aree a pascolo che si alternano ai boschi caducifogli, presentano una certa dominanza di graminacee, quali la Festuca appenninica, il Forasacco, la Cedolina meridionale, il Paleo rupestre e la Logliarella. Dove il pascolo diventa meno intenso, compare un habitat prioritario a livello comunitario che è rappresentato dalle formazioni erbose secche seminaturali con stupende fioriture di orchidee, specie se coperte da cespugli e su suoli calcarei. Qualora ci spostiamo in zone più esposte con minore copertura di arbusti, troviamo un altro habitat prioritario, vale a dire le formazioni erbose calcicole rupicole e basofile, rinvenibili soprattutto nelle zone con emergenze carsiche e con presenza di rocce nude, rupi ed affioramenti.

In questa porzione di Appennino molisano è possibile ammirare anche alcuni bacini d’acqua dolce come il Lago di Carpinone, un invaso naturale di acqua dolce di origine meteorica, utilizzato per abbeverare le mandrie di cavalli, pecore e mucche. Altri laghi presenti in zona sono il Lago di Civitanova, il Lago delle Cannavine e il Lago del Cervaro che ospitano una vegetazione tipica dei laghi eutrofici naturali. La fauna della Montagnola molisana e Colle dell’Orso è rappresentata da specie legate in prevalenza agli ecosistemi boschivi e prativi montani che svolgono un importante ruolo come rifugio per molte specie faunistiche, considerando anche la notevole estensione.

Negli specchi d’acqua è possibile incontrare fauna vertebrata come il Tritone crestato, l’Ululone, la Rana agile e la Salamandrina dagli occhiali. L’avifauna è rappresentata da diverse specie migratrici legate agli ambienti umidi, come il Germano reale, l’Airone cenerino, il Piro piro boschereccio ed il Piro piro piccolo. Una simpatica curiosità legata all’avifauna è la presenza su questi laghi del Gabbiano reale, specie tipica della costa ma che negli ultimi anni si è spinta verso l’interno alla ricerca di cibo, andando ad occupare anche ambienti montani come quello della Montagnola.

Le pareti rocciose con anfratti e cavità sono molto diffuse nella zona e ospitano, durante il periodo riproduttivo, specie ornitiche rupicole, infatti nidificano alcuni rapaci diurni quali il Gheppio, il Falco pellegrino, il Gracchio corallino ed il Codirossone. Nei boschi di latifoglie sono presenti specie di notevole interesse, soprattutto per la conservazione delle stesse. Tra i vertebrati troviamo la Martora, il Lupo, la Poiana, lo Sparviere, l’Astore, il Falco pecchiaiolo, il Picchio muratore, il Picchio rosso maggiore e il Picchio verde. Infine sono da segnalare la presenza di due invertebrati strettamente legati agli ambienti boschivi maturi con alberi di grosse dimensioni: la Rosalia alpina ed il Cerambyx cerdo.

Dottore Ambientale
Alfonso Ianiro