Deturpata la Cassa Armonica di Giovancarmine Mancini. Esplode la rabbia di Isernia

Quando Ruzzone ha saputo che avevano imbrattato un’opera d’arte sott’a Sernia, subito ha preso il trerruote e è andato a vedere.
Quando è arrivato non ha capito qual era l’opera d’arte perché a destra teneva la fontana fraterna e a sinistra la cassa armonica che Giovancarmine Mancini aveva fatto montare al tempo di Red Ronnie e di Melogli che cantava con Apicella.

E siccome di fontane ne vede tante in campagna, vicino alla barracca di zinco dove dormiamo e dietro alla Cantina Iammacone, ha pensato giustamente che l’opera d’arte fosse la cassa armonica.

Quando è salito ha visto che il pavimento era tutto imbrattato con i numeri (vedi foto).

Subito ha chiamato Mario Verza che fa l’usciere alla Soprintendenza e Mario ha constatato subito che a imbrattare la cassa armonica di Mancini era stato uno di Agnone perché dai numeri si capiva che alludeva alla Campana.

Allora hanno pensato che dovevano punire i uagliuni. Perché quando uno fa una cosa del genere deve essere punito. E allora hanno acchiappato i figli di Giuseppina Latorta, che sempre loro so’, e li hanno condannati a tirare la fune della campana della Cattedrale tutte le domeniche fino alla Quaresima.

Iammacone, quando tutti si sono sentiti sfogati perché i cattivi erano stati puniti e potevano dormire tranquilli, pure se sotto al cuscino tenevano la coscienza sporca, ha offerto una mezza Peroni a tutti.