La fontana Fraterna addobbata dai Comitati referendari per il Sì con alcuni cartelli dopo la vittoria dei Sì

Alta l’affluenza alle urne in provincia di Isernia per il referendum è stata del 53,64 per cento. Abrogate le leggi sulla privatizzazione dell’acqua, sulla costruzione di centrali atomiche e sul legittimo impedimento con una media di sì che per tutti e quattro i quesiti referendari si aggira sul 96 per cento di sì. Nella quasi assenza di informazione televisiva, a dare informazione sui quesiti referendari e a spingere i cittadini ad esprimersi con il voto sono stati i Comitati civici, il tradizionale passaparola, internet e i social network. Un’informazione, dunque, fatta dai cittadini per i cittadini che anche nei comuni della provincia di Isernia ha permesso il raggiungimento del quorum. Cosa questa che ha dimostrato che, sulle scelte fondamentali per futuro del Paese, i cittadini vogliono decidere ed essere protagonisti in prima persona. I Comitati per il Sì hanno festeggiato la loro vittoria presso il monumento simbolo della città, ossia, la fontana Fraterna in piazza Celestino V, appositamente addobbata con una serie di manifesti (vedi foto).

Di seguito tutti i commenti sull’esito del referendum da parte dei Comitati e di esponenti politici isernini:

I componenti dei Comitati referendari per il sì di Isernia

 

“Nonostante il boicottaggio sistematico da parte dei grandi mass media, nonostante i tentativi trasversali di trasformare la campagna referendaria nell’ennesimo scontro politicista tutto interno al Palazzo, le donne e gli uomini di questo Paese hanno risposto con una straordinaria partecipazione al voto e con un’inondazione di SI. SI, la gestione dell’acqua dev’essere sottratta al mercato; SI, sull’acqua non si possono fare profitti. Questo ha detto l’intero popolo italiano vincendo una grande battaglia di civiltà. E’ stata una campagna straordinaria che ha attraversato ogni angolo del Paese con allegria e determinazione: e il popolo italiano ha risposto, dimostrando come un’intera società sia in movimento per la riappropriazione sociale dell’acqua e dei beni comuni e per riconquistare la democrazia. Da oggi niente sarà più come prima. Con questo straordinario voto, per la prima volta dopo due decenni, il popolo italiano ha sonoramente sconfitto le politiche liberiste e l’idea che l’intera vita delle persone debba essere assoggettata al mercato. Le donne e gli uomini di questo Paese hanno detto con meravigliosa chiarezza che un altro mondo è possibile, che la gestione dell’acqua dev’essere ripubblicizzata, che i beni comuni devono essere difesi, che un’altra democrazia è necessaria. Questo limpido voto dice anche quali dovranno essere i prossimi passi. L’abrogazione del famigerato decreto Ronchi richiede una nuova normativa. Dal 2007 è depositata in parlamento una legge d’iniziativa popolare,promossa dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua con oltre 400.000 firme: dev’essere immediata portata alla discussione ampia e partecioativa delle isitutzioni e della società. L’abrogazione dei profitti dall’acqua richiede l’immediata riduzione delle tariffe pagate dai cittadini, nonchè la convocazione, ATO per ATO, di assemblee territoriali che definiscano tempi e modi della ripubblicizzazione del servizio idrico in ogni territorio. E’ stata una straordinaria traversata per l’acqua e la democrazia. E’ il tempo della festa. In tutte le piazze. Con tutte le donne e gli uomini che ci hanno creduto. Ora possiamo guardare al futuro con nuova fiducia”.                   Comitato provinciale isernia Acqua bene comune

                                                                                                                                                   

“Un popolo intero trattiene il respiro, con queste parole  i Modena City Ramblers ricordano i funerali di Enrico Berlinguer. Sono queste le prime parole che ieri, nell’attesa dell’esito dei Referendum,  hanno invaso i miei pensieri. I mesi che hanno preceduto il voto referendario sono stati caratterizzati da una vera e propria mobilitazione popolare, da un’onda indistinta e fiduciosa, di tante e tanti, mossi dalla passione, dall’amore per l’Italia,  per la Democrazia, per la Civiltà. Le Piazze  e le strade  della nostra Regione sono di nuovo state riempite, non per merito di qualcuno, ma per la voglia di far emergere  una nuova prospettiva collettiva. Tanti e tante, senza distinzione di età, provenienza hanno fatto proprio l’impegno del voto e della partecipazione attiva, ancora una volta. Tanti e Tante hanno espresso chiaramente una idea vincente, l’idea di una Italia Migliore, quella che vuole città più vivibili, funzionali ed ecologiche, quella che sostiene la magistratura e la legalità, quella che vuole l’acqua bene dell’umanità, quella che vede , nel futuro più prossimo,  l’utilizzo di energia pulita come unica  strada da percorrere. Non ha vinto un singolo partito, ha vinto la partecipazione. Ha vinto e vincerà nei prossimi mesi la cultura del Bello e del Giusto, alla quale Tutti dobbiamo lavorare, per rendere reale e vincente una alternativa al Berlusconismo oramai alla deriva. Non è più tempo di trattenere il respiro. C’è bisogno di aria  nuova, è il momento, da troppo atteso dell’ unità,  della  credibilità e della serietà”. Sara Ferri, Coordinatore Provinciale Sinistra Ecologia Libertà Isernia

                                                                                                                                                                 

“Una grande vittoria del popolo italiano, ma anche una grande vittoria di tutti coloro – e noi tra questi – che sono stati impegnati in questa campagna referendaria, prima nella raccolta delle firme e poi nell’azione di informazione e sensibilizzazione dei cittadini. Un grande risultato se si considera l’oscuramento da parte dei mezzi di informazione che per lungo tempo hanno “nascosto” questa consultazione referendaria. Gli italiani hanno bocciato quattro leggi approvate da questo governo e da questa maggioranza di centrodestra. E’ una sconfitta per Berlusconi e i suoi amici che, anche in Molise, hanno cercato di boicottare il referendum. Un invito chiaro e forte al Cavaliere a togliere il disturbo e a restituire all’Italia la propria dignità. Il dato incoraggiante riguarda la grande partecipazione, anche in Molise, dei giovani. C’è una generazione che vuole dire la sua, vuole partecipare alla costruzione della società del futuro. Da questi ragazzi bisogna ripartire per creare un sistema politico più pulito e più lungimirante”. Gruppo consiliare Sel Provincia di Isernia Antonio Sorbo-Marcello Cuzzone

                                                                                                                                                                

 “Sono particolarmente soddisfatto della risposta dell’elettorato molisano ai referendum di domenica e lunedì. E sono anche lieto di aver apertamente invitato, nei giorni scorsi, i cittadini a votare quattro volte si. Il voto degli italiani e dei molisani, infatti, oltre a bocciare le leggi sulle materie oggetto dei quesiti referendari, deve essere interpretato anche come sfiducia ad una politica di governo che non affronta i reali problemi dei cittadini ma pensa piuttosto ai fatti propri ed è per questo senpre puù distante dalla gente. Pertanto, se la politica nazionale e regionale non si rinnova saranno direttamente i cittadini a dettare la direzione di marcia verso cui bisogna andare; così è avvenuto con le elezioni di Milano e Napoli e così ora con i referendum. Bisogna capire che sono saltati i vecchi schemi di centro-destra e centro-sinistra così come si sono sviluppati;  si devono perciò ricercare non le formule ma i programmi e la credibilità delle persone  che li portano avanti. Ciò occorre fare in Italia e nel Molise”. Tony Incollingo, capogruppo di Futuro e Libertà in  Consiglio Regionale

                                                                                                                                                                

“ Il raggiungimento del quorum su tutti e quattro i quesiti referendari rappresenta la vittoria della democrazia, la vittoria della libertà di espressione che la Costituzione riserva ad ogni cittadino italiano. I cittadini, gli elettori hanno utilizzato lo strumento del referendum garantito dalla Carta Costituzionale per cancellare tre disposizioni legislative duramente contestate durante l’iter approvativo in Parlamento e votate per spirito di appartenenza alla coalizione di centro destra piuttosto che per convinzione. Oggi ci siamo liberati dell’incubo del nucleare, una scelta non condivisa dalla quasi totalità degli italiani che vogliono perseguire altri obiettivi in materia di energie alternative. Energia del sole, è questa la strada maestra che tutti noi dobbiamo perseguire sulla scia di quanto accaduto in Germania  o in Spagna dove si è fatta la scelta dell’energia eolica. Ci siamo liberati dell’incubo della privatizzazione della gestione del sistema idrico. L’acqua è un bene dell’umanità. E come tale deve restare nella gestione pubblica, senza speculazioni da parte di nessuno. Infine, il legittimo impedimento, una norma discriminatrice per i cittadini considerati di serie A e serie B. Tutti siamo uguali di fronte alla legge. Nessuno escluso. Per L’Italia Dei Valori oggi è una giornata molto importante, eccezionale, perché ha promosso ben tre dei quattro referendum. E’ la vittoria del nostro partito, dei militanti dell’Italia Dei Valori che lo corso anno con enormi sacrifici hanno raccolto le firme per promuovere l’azione referendaria e ciò dimostra che quando si vuole le cose ingiuste possono essere cambiate. Quanto accaduto oggi  ha un significato molto importante. Scelte dirompenti come il ritorno al nucleare o la privatizzazione della gestione del sistema idrico devono essere condivise da tutti, nessuno può arrogarsi il diritto di imporre scelte scellerate per il futuro delle prossime generazioni. Queste sono scelte che non possono avere colore politico, ma il centro destra le ha volute imporre ed oggi deve riflettere sulla risposta data dai cittadini italiani che hanno voluto dire senza fronzoli che il futuro che si aspettano è ben diverso da quello che loro invece volevano imporre”. Antonio Vincenzo Monaco, coordinatore Provinciale I.D.V. Isernia