Ecco il testo originale del decreto sulla manovra finanziaria bis che cancella le Province sotto i 300mila abitanti. Le reazioni e le proposte dei politici molisani e abruzzesi

Proponiamo di seguito il testo integrale del decreto legge approvato dal Governo in merito alla manovra finanziaria aggiuntiva dove, tra l’altro, sono decritti tutti i tagli alle Province, alle Regioni e ai piccoli comuni. Per leggere il decreto clicca sotto: [attachments fields=”label” docid=”2445″]

LE REAZIONI E LE PROPOSTE DA PARTE DEI POLITICI MOLISANI AI TAGLI

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI ISERNIA MAZZUTO: LA CANCELLAZIONE DELLA PROVINCIA E’ UN COLPO DI SOLE

”Il solleone di Ferragosto da’ alla testa e gioca brutti scherzi”. Lo ha dichiarato il presidente della Provincia di Isernia, Luigi Mazzuto (Pdl), commentando la manovra del governo centrale che sopprime le Province al di sotto dei 300mila abitanti, quindi anche Isernia e Campobasso le uniche due province molisane. ”Se le Province sono enti inutili – ha detto Mazzuto – allora perche’ ne aboliamo solo alcune? Aboliamole tutte per avere un risparmio concreto, se questa e’ la ratio che spinge verso tale decisione”. (ANSA).

 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONEALE MICHELE PICCIANO: CREIAMO IL MOLISANNIO

Il Consiglio dei Ministri riunito a Palazzo Chigi, come è ormai noto a tutti, ha approvato il decreto legge che contiene il pacchetto di norme anti-crisi. Una rasoiata tremenda, in un momento particolare in cui occorre fronteggiare una autentica emergenza. Tagli delle Province sotto i 300mila abitanti e accorpamenti dei comuni con meno di 1000 abitanti. La manovra prevede l’abolizione di numerose Province e circa 1.500 Comuni, per cui sarà obbligatoria la fusione con i centri confinanti più grandi:  “Il criterio che ha ispirato la manovra economica del governo per garantire una politica di risparmi non intacca l’identità dei nostri comuni ma semmai potrebbe favorire una migliore organizzazione logistica in direzione di un futuro meno rischioso per la loro sopravvivenza”- così il Presidente del Consiglio regionale del Molise, avv. Michele Picciano, che sottolinea come il cambiamento sia solo ai fini organizzativi e non inficia certo la struttura sociale dei nostri territori. “Il Molise esiste, storicamente e socialmente, ed ha una peculiare identità propria anche in virtù della sua conformazione naturale. Piccole comunità ma con la loro significativa e forte identità. Proprio per questo, ora lavoreremo per ricostruire il Molisannio, per dare forza e vigore ad una provincia di area vasta, dai forti connotati e dai suggestivi contenuti. Adeguarsi ai cambiamenti cogliendo l’opportunità di miglioramento, sarà l’unico criterio possibile per una politica di buon senso che difende le origini e le radici di una comunità, proprio razionalizzando la spesa. La priorità è sempre la difesa del benessere di tutti senza violare le naturali affinità fra luoghi e territori”. E’ deciso e convinto il Presidente Michele Picciano nel suo assunto e apre una riflessione ragionata e priva di qualunque rischio di strumentalizzazione demagogica: “I territori piccoli, ma anche l’Italia intera, hanno bisogno di un segnale chiaro di riorganizzazione virtuosa e questi sono tagli di spesa, non certo di presenze storiche e intoccabili. L’entità sociale, le tradizioni, la cultura non si discutono. Si tratta semmai di trovare un modo per preservare tutto ciò con una organizzazione economica e amministrativa più semplice e molto meno costosa. La manovra governativa rappresenta, senza dubbio, il segnale di una svolta epocale, ma che non stravolge nulla e non potrà smembrare i legami territoriali acquisiti nei secoli”. Il Presidente Picciano, quindi, pone decisamente l’accento su una aggregazione di cui è convinto assertore:” proprio per questo il Molisannio sarebbe la più ovvia evoluzione per ottenere una gestione virtuosa delle finanze pubbliche rimanendo legati e coesi su un territorio che ci appartiene e ci lega da similitudini antiche, sia per la ovvia vicinanza geografica che per la comune identità antropologica. Non abbiamo paura dei cambiamenti se servono a migliorare”.

Candido Paglione, coordinatore regionale di SEL: «Una manovra iniqua che, ancora una volta, spara nel mucchio»

«Una manovra disperata che detta soluzioni che vanno a colpire anche questa volta coloro che le tasse le pagano già: gli italiani onesti e il ceto medio e popolare – dice Paglione. Ad esempio, spostare a 24 mesi dal pensionamento la data di liquidazione del TFR significa accanirsi sui lavoratori dipendenti. Si evita, invece, di andare a chiedere i sacrifici ha chi, obiettivamente, oggi è in grado di farli, più di altri; penso, invece, che sarebbe stato più giusto cominciare a fare finalmente un censimento degli italiani ricchi e a loro chiedere, in questo momento difficile, di dare qualcosa al Paese che li ha fatti diventare ricchi, a partire da serie e rigorose misure contro l’evasione fiscale. Una manovra che, oltretutto, viene proposta da quelli che hanno provocato il disastro nel quale ci troviamo – continua il coordinatore regionale di SEL – non è credibile. Tremonti, che ha nascosto per anni la verità sui conti dell’Italia, non può essere quello che oggi si presenta con la ricetta per risolvere i gravissimi problemi del nostro Paese. E’ un po’ come affidare la custodia delle pecore al lupo. Nel merito dei provvedimenti relativi al taglio dei
cosiddetti costi della politica sarebbe stato opportuno agire con la massima razionalità, evitando di assumere iniziative estemporanee sull’onda dell’emotività del momento. La riduzione e/o l’abolizione di enti, come le province e l’accorpamento dei comuni più piccoli va valutata con attenzione, evitando di buttare anche il bambino con l’acqua sporca. Di sicuro, però, vanno tagliate tutte le forme di sprechi e di inefficienze, a partire dal numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali, degli sub regionali e di tutte le società pubbliche che non sono altro che doppioni di istituzioni già esistenti, per continuare con le province che, in qualche caso, e penso proprio alla provincia di Isernia, – prosegue Paglione – non sono più in grado di assicurare neanche lo sfalcio delle erbacce ai bordi delle strade provinciali. Spero – conclude Paglione – che il Parlamento e soprattutto le forze di opposizione sappiano farsi carico di queste impellenti necessità e avanzino proposte concrete che vadano nella direzione di una effettiva giustizia sociale ed equità fiscale, salvaguardando, tra l’altro, la dignità dei territori, soprattutto quelli più deboli
come il Molise».

IL CONSIGLIERE REGIONALE DELL’ABRUZZO PALOMBA PROPONE REFERENDUM PER UNIFICARE ABRUZZO E MOLISE

Il consigliere regionale dell’Italia dei Valori dell’Abruzzo, Paolo Palomba, promuoverà un referendum per riunificare l’Abruzzo al Molise. Il tutto per ridurre ulteriormente i costi della politica nelle due regioni. È quanto dichiarato pochi minuti fa all’Ansa da Palomba. “Riunificando le due Regioni – ha dichiarato Palomba all’Ansa – avremo un solo Consiglio regionale invece dei due attuali, una sola giunta, una sola presidenza, la riduzione drastica del numero di consiglieri e assessori, oltre che di uffici e auto blu”.