Auditorium, Castiello precisa: “Ho la coscienza a posto, i fondi erano insufficienti”

In merito alla trasmissione televisiva “Presa diretta”, andata in onda domenica scorsa su Rai 3 con un documentato servizio sull’auditorium di Isernia, il dirigente del V settore, Giulio Castiello (foto a sinistra), ha sentito l’esigenza di fare alcune precisazioni. Castiello si è sentito chiamato in causa dai media locali che hanno dato ampio risalto alle sue dichiarazioni, rilasciate al giornalista di origini molisane Domenico Iannacone. Ecco il contenuto integrale della  risposta del dirigente: “In merito agli articoli apparsi sugli organi di stampa molisani e riguardanti l’auditorium di Isernia, stigmatizzo vari contenuti degli stessi e li considero parte dei rei­terati e ingiustificati attacchi mediatici che subisco ormai da anni. Ho letto titoli secondo cui avrei “vuotato il sacco”, quasi fossi un furfante che, colto in flagranza, riconsegna il bottino. Non è certa­mente così, ho semplicemente fatto luce su alcuni aspetti della vi­cenda; ma alle mie dichiarazioni, come al solito, è stata data una in­terpreta­zione di comodo. Io non ho fatto parte della commissione che ha giudicato i progetti, né ho stabilito i criteri per la scelta del migliore elaborato. È evidente, però, che la stessa commissione, nell’individuare l’opera da preferire, ha dato priorità agli aspetti architettonici e non economici, giacché i fi­nanziamenti inizialmente previsti per la sua realizzazione erano chia­ramente insufficienti rispetto alle dimensioni dell’edificio prescelto. Ribadisco che su incarico dell’amministrazione comunale ho succes­sivamente provveduto ad un obiettivo computo dei prezzi, calcolando un preventivo di massima del tutto realistico. Lo dimostra il fatto che tale importo è molto vicino a quello che è stato quantificato dalle imprese che hanno partecipato alla gara di aggiudi­cazione. In altre parole, non sono certo io che ho fatto lievi­tare i costi dell’opera, ma è stata la commissione giudicatrice che ha sottovalu­tato. Questo è quanto. Ho la coscienza a posto. Ho solo corretto l’inesatta valutazione o, se preferite, ho sanato l’omessa giusta stima. Nes­suno può farmene una colpa. Anzi, direi proprio che è un merito. Su tale questione sono disponibile ad ogni utile confronto, anche televisivo”.