Delusione e rammarico per quanto sta accadendo, a Isernia in merito alla revoca delle Primarie del centrosinistra, è stata espressa dal leader del movimento politico ‘Costruire Democrazia’ Massimo Romano che ha anche sottolineato di non aver ancora deciso chi appoggerà alle elezioni. “Le lacerazioni tra i partiti del centro sinistra e la società civile che si stanno producendo ad Isernia – ha spiegato Romano – rischiano ancora una volta di compromettere un percorso unitario per sconfiggere il centro destra. Costruire Democrazia non ha ancora, ad oggi, espresso sostegno ad alcuno dei candidati in corsa, registrando con preoccupazione che la zuffa che si sta creando rischia di indebolire la coalizione. Il metodo delle primarie è l’unico in grado di creare le condizioni per l’unità di coalizione tra partiti, movimenti civici e società civile sulla base di programmi condivisi, a condizione che siano primarie vere, condivise e aperte a tutti, e non invece uno strumento per risolvere o per nascondere problemi interni ai partiti, nel qual caso si trasformano in un inevitabile suicidio per le ragioni della coalizione. Lo dico – ha aggiunto il consigliere regionale – come referente di un movimento civico abituato ad ascoltare le istanze dei cittadini e come diretto testimone della utilità delle primarie, avendo personalmente concorso a quelle di settembre 2011 accettandone l’esito come espressione di democrazia e partecipazione. Ho espresso fortissimi dubbi sulle primarie indette ad Isernia da due soli partiti ed esprimo ancor più forti perplessità sulla scelta di ritirarle in barba a cittadini e militanti degli stessi partiti che legittimamente e democraticamente avrebbero scelto di concorrervi. Lo dico perché, con le scorciatoie, si rischia – ha concluso Romano – di compromettere un percorso unitario che ad Isernia vede peraltro impegnate in prima linea figure di assoluta autorevolezza personale e professionale che, oltretutto, non avrebbero escluso la propria partecipazione alle consultazioni primarie e che invece, a questo punto, rischiano paradossalmente di essere essi stessi pregiudicati da scelte di vertice che non tengono nella dovuta considerazione le istanze di democrazia e partecipazione provenienti dai cittadini e dall’interno degli stessi partiti.”